domenica 29 maggio 2011

Ipertensione, problema di tanti
: lo sport è la cura più indicata!


L’ipertensione è un problema che interessa, solo in Italia, almeno 15 milioni di persone, con un’incidenza e un tasso di mortalità preoccupanti: circa 240 mila decessi, pari al 40% di tutte le morti legate a patologie cardiovascolari.

“Conosci i valori della tua pressione e raggiungi l’obiettivo”: questo lo slogan che anima la VII Giornata Mondiale contro l’ipertensione arteriosa. Il 17 maggio gli esperti della SIIA, Società Italiana Ipertensione Arteriosa, sono scesi in campo, con 100 postazioni sparse in tutto il territorio italiano per informare e sensibilizzare su questa patologia così diffusa, ma altrettanto trascurata. Numerose le iniziative tra cui misurazione della pressione e consulenze gratuite, anche presso i Centri Ospedalieri per l’Ipertensione Arteriosa, aperti per l’occasione, e presso numerose farmacie, grazie alla collaborazione con la Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Fofi, e Federfarma. Il personale specializzato ha distribuito materiale informativo e a tutti gli interessati ha offerto la misurazione gratuita della pressione arteriosa.

LO SPORT COME CURAL’ipertensione può essere tenuta sotto controllo in diversi modi. Farmacologicamente, riducendo il proprio peso corporeo, cercando di limitare al massimo i fattori stressanti, moderando gli alcolici, eliminando droghe e fumo, praticando attività fisica. Dal momento che lo sport non solo riduce sovrappeso e stress, ma arreca all’organismo ulteriori benefici, specie al sistema cardiovascolare, ecco che si dimostra tra le tante ‘terapie’ quella più soddisfacente e completa, sia a livello di prevenzione che di trattamento. Numerosi studi hanno, infatti, già da tempo dimostrato che, non solo, ogni chilo perso si traduce in 1 mmHg in meno di pressione sia massima che minima, ma anche che un regolare esercizio fisico in pazienti con ipertensione lieve o moderata riduce la pressione arteriosa sistolica di 8-10 mmHg e quella diastolica di 7-8 mmHg. In pratica, l'esercizio fisico è in grado di diminuire di circa il 50% il rischio di danni cardiovascolari e cerebrali causati da una pressione eccessiva. Una riduzione che tutti voi potete direttamente controllare, dal momento che l’allenamento ha un effetto ipotensivo anche a breve termine: dopo aver eseguito un esercizio di tipo aerobico di 30-40 minuti, per circa 13 ore la vostra pressione rimarrà più bassa di 5-8 mmHg. Ma come si spiega dal punto di vista strettamente scientifico un simile beneficio? Sono tre i fattori che incidono maggiormente. L’aumentata capillarizzazione a livello muscolare e cardiaco che sviluppa un micro ciclo coronarico; il maggiore apporto di sangue ed ossigeno a tutti i tessuti ed in particolare al muscolo cardiaco; la riduzione delle resistenze periferiche, sia grazie alla diminuzione dell'attività di alcuni ormoni e dei loro recettori (catecolamine), sia grazie all'aumento del letto capillare.

LO SPORT PIU' ADATTOLo sport più indicato per chi soffre di pressione alta deve innanzitutto essere aerobico, ovvero un’attività fisica di durata, almeno 20-30 minuti, svolta a media intensità, quindi non superando mai il 70% del massimale, praticata regolarmente per minimo tre volte alla settimana. Tipici esempi di lavoro aerobico sono la marcia, il jogging, la corsa, il nuoto di resistenza ed il ciclismo. Per quanto concerne l’impatto sul paziente iperteso delle tante discipline sportive ad impegno misto, che hanno cioè sia una componente anaerobica che aerobica, come lo sci, il tennis, il calcio, il basket e altre, la scienza ad oggi ancora non si pronuncia in modo definitivo ed inequivocabile. Mentre rivalutata negli ultimi tempi, è l’attività di tonificazione (con o senza pesi e se abbinata ad un programma cardio) in passato assolutamente controindicata. E’ infatti risaputo che durante la contrazione muscolare si verifica una parziale occlusione dei vasi sanguigni che produce un aumento delle resistenze periferiche ed un maggiore lavoro del cuore costretto a contrarsi per contrapporsi a queste maggiori resistenze. Di conseguenza, la pressione arteriosa sistolica (pressione massima) aumenta bruscamente fino a raggiungere anche valori di 300 mmHg contro i normali 120 mmHg. Questo brusco innalzamento è potenzialmente pericoloso per cardiopatici, ipertesi e diabetici. Viceversa questa tipologia di attività fisica diviene utile e priva di rischi se si seguono le seguenti indicazioni: si deve procedere con gradualità; il numero di ripetizioni per esercizio deve essere elevato (20-25 o più ripetizioni); i carichi utilizzati devono essere moderati (40-60% del massimale); si deve eseguire una corretta tecnica di respirazione, inspirando durante la fase di scarico dell'esercizio, tipicamente quando il peso ritorna alla posizione iniziale, ed espirando durante la fase di carico dell'esercizio, ovvero quando si fa più fatica; - se non si è esperti è consigliato affidarsi ad un personal trainer qualificato che imposti il programma di allenamento e segua l’esecuzione degli esercizi.

Tratto da gazzetta.it a presto da Blogger Markus

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