venerdì 18 novembre 2011

Supporto nutrizionale per l'atleta nelle 24 ore


L'uomo è un animale e come tale ha bisogno di mangiare continuamente durante tutta la giornata, l'ideale è distribuire in modo costante il nostro fabbisogno di nutrienti (carboidrati, proteine, fibre, vitamine, sali minerali, lipidi) in almeno 5 pasti giornalieri, ma uno sportivo deve fare molta più attenzione a quello che mangia e a quando mangio.

Ogni disciplina ha un diverso modo di alimentarsi, così come lo sportivo del weekend si alimenta in maniera differente rispetto al professionista, ma l'acqua è molto importante per tutti gli atleti perché aiuta ad aumentare la fluidità del sangue, inoltre bere acqua ci permette di rimanere idratati, ecco perché è molto importante bere prima per non correre il rischio di disidratarsi durante l'esercizio fisico.
Così come è molto importante caricarsi di energia prima dell'attività fisica, in modo di avere sempre un livello ottimale di energia quando ci stiamo allenando oppure quando stiamo gareggiando, meglio se usiamo qualcosa per prolungare l'energia durante l'attività.
Le proteine sono importanti per tutti gli atleti, pensate ad esempio quante sollecitazioni ci sono per i muscoli di un maratoneta, ogni passo che fa nei 42 km e 195 metri del suo "sforzo" sono un duro lavoro per i muscoli. Lo sportivo è più "stressato" di una persona normale, solo un adeguato apporto proteico fa si che si creino gli anticorpi.
Le vitamine, che sono dei regolatori, sono importanti per lo sportivo che ha un metabolismo più accelerato. Nell'attività sportiva si producono più radicali liberi, e alcune vitamine contengono i giusti antiossidanti per contrastarli. Così come i minerali persi vanno recuperati, si pensi che un ciclista perde 1 grammo di sodio ogni ora di pedalata intensa.
Così come è importante assumere la giusta quantità di fibre, per assimilare meglio i nutrienti e far defluire regolarmente le sostanze di scarto.
Infine è importante recuperare e riposare in modo adeguato.

Vediamo come Herbalife ha creato una linea dedicata agli sportivi per le 24 ore, in modo da garantire una nutrizione adeguata, in modo etico e in linea con le norme antidoping, per questo i prodotti sono "marchiati" per confermare che sono stati testati da un Laboratorio Indipendente certificato WADA (www.wada-ama.org), Agenzia Mondiale Antodoping; ogni singolo lotto viene testato e i risultati dei test si possono verificare sul sito www.colognelist.com.

La linea HERBALIFE24 è una linea completa di 7 prodotti (al momento 5 in distribuzione in Italia) che permette di personalizzare il programma per ogni atleta, questa linea è basata si evidenze scientifiche, oltre ad essere ideale per gli atleti può essere utilizzata anche dalle persone comuni. Non sono stati mischiati dei nutrienti, ma c'è una ricerca scientifica dietro ad ogni prodotto.

INGREDIENTI + RICERCA + SCIENZA fanno di questa linea qualcosa di unico, su questo sito è possibile capire come personalizzare il proprio utilizzo.

FORMULA 1 PRO
E' un sostituto del pasto, speciale per atleti con le proteine del latte, glutammica e più vitamine. Le proteine del latte contengono siero del latte e caseina, quindi garantiscono un rilascio proteico immediato e prolungato al tempo stesso. La glutammica aiuta a costruire i muscoli ed è ottima per il sistema immunitario. F1 Pro contiene solo 1 grammo di lattosio contro i 13 g. presenti nel latte, ma a parità di proteine (9 grammi).

HYDRATE
Contiene sali minerali (calcio, magnesio e sodio), vitamine dei gruppi C e B e ogni stick al gusto arancia contiene solo 12 kal. Siccome sudando sia nell'attività fisica, ma anche in ufficio, si perdono acqua e sali minerali, è una bevanda idratante ottima per tutti.

PROLONG
Bevanda isotonica che permette di mantenere il serbatoio pieno durante la gara o l'allenamento, accresce le prestazioni. Finire l'attività con il serbatoio mezzo pieno accelera il nostro recupero. Contiene carboidrati derivati da una duplice fonte (fruttosio, glucosio, maltodestrine) e proteine del siero del latte per sostenere la performance sportiva durante l'esercizio prolungato. Le vitamine dei gruppi C e B favoriscono l'idratazione, il metabolismo dei carboidrati e la protezione antiossidante.

REBUILD ENDURANCE
Bevanda per il recupero in attività come gli sport di squadra (calcio, basket, pallavolo), attività di resistenza come corsa, nuoto e bicicletta e attività estreme come il triatlon o l'arrampicata. La combinazione unica di carboidarati-proteine supporta la sintesi di glicogeno e proteine dopo l'esercizio, coadiuvando il recupero muscolare e favorendo una più rapida preparazione alla successiva sessione di allenamento o di gara.
L-Glutammina aiuta a supportare il sistema immunitario.
L-Carnitina coadiuva il metabolismo muscolare e il recupero dopo l'esercizio e supporta il metabolismo dei lipidi. La miscela di carboidrati fornisce più rapidamente energia ai muscoli rispetto ai carboidrati derivati solo da glucosio, aumentando la resistenza allo sforzo.

REBUILD STRENGHT
Bevanda per il recupero in attività come pesi e body-building, yoga, pilates, golf, velocisti e per chi fa corsa leggera. Questa bevanda unica con elevato apporto di proteine e carboidrati fornisce aminoacidi ai muscoli affaticati dopo l'esercizio anaerobio. Migliora il recupero muscolare facilitando il rifornimento di aminoacidi per la sintesi muscolare.
Gli aminoacidi a catena ramificata (BCAA) L-isoleucina, L-leucina, L-valina favoriscono la sintesi proteica durante la fase di recupero e supportano il metabolismo muscolare dopo l'allenamento.

Presto sul mercato RESTORE e PREPARE.

Blogger Markus

dati presi dalla conferenza del 16 novembre a Milano, prof. Marco De Angelis (Univ. dell'Aquila) e Dott. John Heiss (UCLA)

mercoledì 2 novembre 2011

Spendi meno, mangi sano!


Anche il cibo è più caro con l'aumento dell'IVA varato dal Governo. Leggi come fare acquisti salvamuro che ti garantiscano un pieno di nutrienti.

Con l'aumento dell'IVA al 21% deciso dal Governo lo scorso settembre, anche la spesa al supermercato è diventata più cara.
E' possibile risparmiare senza rinunce e portando in tavola cibi sani? La risposta è SI. Basta seguire alcuni accorgimenti e potrai alleggerire lo scontrino, continuando a mangiare con gusto e in modo equilibrato per assicurarti tutti i nutrienti di cui hai bisogno.

Le proteine? Dai legumi. Piselli e fagioli, se uniti ai carboidrati, sono in grado di fornirti proteine nobili a costi più bassi della carne. Un esempio: i borlotti freschi costano 3€ al chilo, che diventano 2,5€ secchi in busta che scendono a meno di 2€ in lattina. "Per quanto riguarda i nutrienti fondamentali come proteine, fibre e minerali come il ferro, non ci sono differenze significative tra i legumi freschi e quelli convenzionati," spiega Marco Dalla Rosa. "Unica differenza è il sodio, maggiore nei prodotti in scatola che sarebbe bene risciacquare prima dell'uso."

Prova con i surgelati. Con verdure, legumi, carni e pesci conservati sotto zero il risparmio è assicurato e la qualità dei cibi rimane intatta. Anzi, i vegetali surgelati possono essere migliori di quelli freschi, che magari perdono sostanze nutritive nei giorni che passano tra la raccolta e il consumo. Qualche esempio di convenienza? Il filetto di branzino scende da circa 25€ al chilo a 14, i fagiolini da 2€ a 1,50€.

Lascia perdere le primizie. Oltre al fatto che ciliegie e fragole a Natale provengono da paesi lontani e quindi vengono conservate per lunghi periodi, cosa che comporta una riduzione dei loro principi nutritivi, frutta e verdura fuori stagione possono costare anche più del doppio dei prodotti raccolti secondo il calendario nostrano (vedi tabelle allegate).

Punta sulla carne bianca. Manzo e vitello viaggiano sui 17€ al chilo, contro i 10€ del cosciotto d'agnello e i 7-8€ dei petti di pollo o di tacchino. Con le carni bianche, oltre a risparmiare possiamo diminuire il rischio di malattie cardiovascolari (contengono meno grassi) assicurandoci comunque un pieno di proteine e di ferro. Comprando polli e tacchini interi si spende ancora meno; per il brodo scegli la gallina, più economica della polpa di manzo e ricca di sostanze nutritive.

Trova alternative al filetto. Se proprio volete mangiare il manzo, preferite al filetto (30€ al chilo) tagli meno costosi, come lo spezzatino (9€), cappello del prete (10€), pesce (8€) e girello (10€), ideale per gli arrosti.

Assaggia il pesce azzurro. Sgombri, sardine e alici sono un'ottima fonte di omega 3, i grassi buoni che mantengono giovani le cellule e allontanano le malattie cardiovascolari, e costano meno dei blasonati tonno, salmone, orata e branzino. Lo sgombro costa 7€ al chilo, contro i 12€ di orata e branzino, ed è più ricco di omega 3.

Chiedi l'ORATA di allevamento. Il gusto non è quello del pesce preso in mare, ma il prezzo di orate, branzini e salmoni di allevamento arriva a essere fino a 2-3 volte più basso dei prodotti pescati in mare aperto. "Proteine, vitamine e altri valori nutritivi sono sempre elevati", assicura Elena Orban, "ci sono solo un po' meno Omega 3."

Evita i salumi in vaschetta. Meglio il prosciutto crudo del banco salumeria: 27€ al chilo contro 45€ di quello di Parma in vaschetta. Stessa cosa vale per i formaggi.

Compra uova piccole. Quelle con la dicitura "grandi" costano il doppio delle altre, si passa da 70 grammi a 50, mentre le proprietà nutrizionali sono le stesse. Altro trucco, le uova da galline allevate in batteria costano meno di quelle di animali allevati a terra e hanno gli stessi nutrienti, vedi blog del 30 settembre scorso

Scegli il latte a lunga conservazione. Il latte a lunga conservazione ha gli stessi nutrienti di quello fresco pastorizzato, ma costa la metà! Ti consiglio però di assumere latti vegetali, con più nutrienti, maggiormente digeribili e se sai cercare bene, anche a prezzi bassi.

OK alla pasta industriale. La tagliatelle fresche che compri dal fornaio costano 5€ al chilo, contro i 3€ degli spaghetti industriali che trovi al super, spesso anche meno. Ricorda inoltre che la pasta fresca ha un indice glicemico più alto, cioè alza rapidamente il livello degli zuccheri nel sangue.

Buona anche la frutta non BIO. "Gli alimenti biologici non fanno in genere né bene né male. Fanno solo spendere di più", dice Edoardo Boncinelli. Per salvaguardare la salute senza pagare fino al doppio è sufficiente lavare bene frutta e verdura tradizionale per eliminare i residui delle sostanze chimiche usate durante la coltivazione.

Abituati a bere solo acqua: minerale o del rubinetto, l'acqua è il modo più sano ed economico di dissetarsi. Con le bevande gassate spendi di più e finisci per assumere un sacco di calorie.

Non esagerare con le scorte: eviterai di intasare il frigorifero e di sprecare soldi buttando via frutta e verdura che a lungo andare avvizzisce o prodotti freschi che superano la data di scadenza. Meglio fare poca spesa più volte alla settimana.

Cerca le confezioni famiglia: spendi in media il 20% in meno, ma occhio se sei single!

Fai la spesa a stomaco pieno. "Se vai al supermercato dopo mangiato limiterai le tentazioni ed eviterai gli acquisti superflui o impulsivi", dice Yann Rougier. "Sarà tanto di guadagnato per la linea e per il portafogli".


Blogger Markus

Articolo tratto da "OK la salute prima di tutto", n.11 novembre 2011, testo di Marcello Casiraghi

hanno collaborato gli specialisti:


Eduardo Boncinelli, prof. di genetica Univ. Vita-Salute S.Raffaele Milano
Marco Della Rosa, ordinario di tecnologie alimentari Univ. Bologna
Elena Orban, coordinatrice area scienza degli alimenti INRAN (istituto nazionale ricerca alimenti e nutrizione)
Yann Rougier, biologo e nutrizionista francese

sabato 8 ottobre 2011

Chili di troppo? Nello sport si pagano così ...

Ecco quanto il peso in eccesso riduce le prestazioni degli atleti in termini di tempi e misure. Un esempio? Tre minuti in più al chilo per chi corre la maratona.










Spesso si parla di come i calciatori tornano in "peso-forma" dopo un periodo in cui erano palesemente più grassi. In effetti, a parità di efficenza fisica, le capacità prestative peggiorano se si accumula adipe in eccesso, soprattutto negli sport nei quali si deve trasportare o sollevare il proprio corpo. Un chilo di grasso in più, fa peggiorare maggiormente chi è minuto (meno di 60kg) rispetto a chi essendo alto e muscoloso, supera gli 80kg.

Gli svantaggi del grasso in eccesso, a ogni modo, sono tutt'altro che trascurabili, vediamo nello specifico come influiscono sulle prestazioni.

MARATONA: con un adipe accresciuto di 1 kg, le prestazioni peggiorano di 2'-3'.

CORSA 1500 METRI: si peggiora di 3" il proprio tempo se il corpo si appesantisce di 1kg.

CORSA 5000 METRI: se il grasso aumenta di 1 kg c'è un peggioramento della prestazione di 10"-15".

CALCIO E RUGBY: nello scatto le prestazioni si riducono del 15% con 1 kg di massa grassa in più.

CICLISMO: 1kg di sovrappeso rallenta di circa 3" a chilometro il tempo su una salita all'8%

BASKET/PALLACANESTRO: in un cestista di 70kg avere 1kg di grasso in più riduce di un centimetro e mezzo l'elevazione

L'unico sport nel quale l'atleta non è svantaggiato dal fatto di avere percentuali altissime di massa grassa è il sumo, la lotta giapponese in cui il peso molto elevato di un atleta mette in maggiore difficoltà l'avversario.

Blogger Markus

articolo tratta "sportweek", inserto del sabato della "gazzetta dello sport"

giovedì 6 ottobre 2011

Sovrappeso 1,5 miliardi di persone: il pianeta è obeso, si salva solo l'Asia



La rivista Lancet dedica il numero all'allarme obesità. Il problema è diffuso oggi soprattutto tra i più poveri, a causa del cibo spazzatura. In Europa l'Olanda è un'isola felice. I più pesanti in assoluto in Oceania: sono gli abitanti di Nauru, Tonga e Cook.

C'è solo qualche isola felice in Asia: Cina e Giappone soprattutto. Per il resto il pianeta è "tondo", con un miliardo e mezzo di adulti in sovrappeso e un altro mezzo miliardo di obesi. In Europa ci sono pochissime eccezioni, come l'Olanda, che si salva grazie all'abitudine di andare in bicicletta. E non va meglio tra i più piccoli: sono 170 milioni i bambini obesi e in sovrappeso.

I dati arrivano dalla rivista Lancet che questa settimana dedica uno speciale alla pandemia di obesità che appesantisce la Terra. A differenza del passato, il problema è diffuso in particolare tra i poveri, che non hanno abbastanza denaro per diete sane e sono spesso costretti a nutrirsi di cibo spazzatura.

E' soprattutto nel mondo femminile che si nota una differenza tra un Paese e l'altro. In Giappone e Cina, solo una donna adulta su 20 è obesa contro una su dieci in Olanda, una su quattro in Gran Bretagna e Australia, una su tre in negli Stati Uniti. I più pesanti in assoluto sono gli abitanti delle isolette di Nauru, Tonga e Cook in Oceania (da cui non a caso provengono molti lottatori di sumo): a Tonga sono sette su dieci le donne obese.

Eppure, basterebbe poco per invertire la tendenza. Secondo uno degli esperti sentiti da Lancet (Kevin Hall del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases) tagliare dall'alimentazione quotidiana 250 calorie ogni giorno farebbe perdere 13 chili in tre anni. La maggior parte entro il primo anno. E in fondo si tratterebbe solo di rinunciare ogni giorno all'equivalente di uno snack al cioccolato.

In Italia, stando ai dati dell'ultimo Rapporto Osservasalute, più di un terzo della popolazione adulta (35,5%) è in sovrappeso, mentre quasi una persona su dieci è obesa; in totale, il 45,4% della popolazione adulta ha un peso fuori norma. Per quanto riguarda i bambini, la quota complessiva di quelli grassi è il 34%. Tra gli otto e i nove anni hanno problemi di sovrappeso e obesità rispettivamente il 22,9% e l'11,1% dei bambini.


Blogger Markus

articolo tratto da www.repubblica.it

lunedì 3 ottobre 2011

Quali sono i cibi più ricchi di fibre?

Spesso si parla di fibre come di qualcosa che "facilita la regolarità dell'intestino". Questo è dovuto al fatto che le fibre transitano nell'apparato digerente rimanendo sostanzialmente integre e raccogliendo scorie durante il loro passaggio. Questa capacità di favorire la mobilità rende le fibre essenziali per la digestione ed il benessere in generale.



Quali sono le proprietà delle fibre? Le fibre coadiuvano l'apparato digerente nella trasformazione del cibo, supportano l'assorbimento dei nutrienti e aiutano a prevenire la costipazione. Le fibre possono anche favorire il benessere del sistema cardiovascolare poichè regolano i livelli dei grassi nel sangue.

Presenti solo in cibi di origine vegetale, le fibre si dividono in due categorie: fibre solubili e fibre insolubili. Le fibre non vengono digerite, quindi non sono usate per la produzione di energia, ma vengono espulse dal corpo. Le fibre solubili costituiscono una massa inerte che agevola il transito del cibo nel tratto intestinale. L'apporto di entrambi i tipi di fibre è essenziale.

Ma quali sono i cibi più ricchi di fibre? Molte ottime fonti di fibre come frutta e verdura, avena, crusca d'avena e semi di lino, sono ricchi di fibre sia solubili che insolubili. Fibre solubili: frutta e verdura (in particolare arance, mele e carote) , avena e crusca d'avena, piselli, fagioli, lenticchie, orzo e frutta in guscio. Fibre insolubili: frutti e verdura (con la buccia) cereali integrali, avena, furtta in guscio e semi.

Le fibre sono ottime anche per il controllo del peso! Consumare cibi ricchi di fibre non solo fa bene alla salute, ma può anche favorire il controllo del peso perchè le fibre prolungano la digestione e quindi anche la sensazione di sazietà.

Un aiuto a rispettare il fabbisogno giornaliero di fibre: ogni frullato di Formula 1 contiene almeno 2,5 gr di fibre. Multifibre può aiutare a raggiungere un sufficiente apporto di fibre e favorire una migliore digestione.

venerdì 30 settembre 2011

Galline a terra o in gabbia
le uova sono sempre le stesse

Una ricerca pubblicata su Poultry science mostra che le proprietà qualitative non cambiano: identici i livelli di vitamine e colesterolo. Leggere differenze solo nel contenuto di grassi e di beta-carotene. Il test eseguito su un campione di 400 esemplari

Per gli animalisti e per i cultori dell'agricoltura tradizionale sarà una delusione. Le galline che vivono in libertà (magari nell'aia di una fattoria) e quelle allevate in gabbia depongono uova con le stesse proprietà qualitative. La vita all'aria aperta, insomma, non fa la differenza. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Poultry science da alcuni ricercatori della North Carolina State University, guidati da Kenneth Anderson.

I ricercatori hanno esaminato le uova deposte a 50, 62, e 74 settimane di età da 400 galline - alcune allevate a terra, altre in gabbie - sottoposte a un'identica alimentazione. I test sono stati eseguiti in quattro diversi laboratori specializzati. L'obiettivo era rilevare i livelli di acidi grassi, di colesterolo e di vitamine A ed E contenuti in ognuna.

Dagli esami è emerso che, nonostante il contenuto di grassi totali fosse leggermente più alto nelle uova delle galline allevate in libertà e le uova da gabbia fossero risultate leggermente più ricche in beta-carotene, i livelli di colesterolo e delle vitamine A ed E risultavano del tutto equivalenti. "Alla luce dei dati ottenuti (spiega Anderson) non può essere stabilito un significativo vantaggio nutrizionale delle uova prodotte da galline allevate a terra contro quelle delle galline cresciute in gabbia".

Lo studio, comunque, promuove le uova sul piano delle qualità nutrizionali. E sottolinea che contengono un livello di colesterolo più basso rispetto a quanto finora previsto dal ministero dell'agricoltura degli Stati Uniti. Anche in questo caso, comunque siano state deposte. Nelle linee guida americane, dunque, il livello di colesterolo è stato rivisto e abbassato da 213 a 185 milligrammo per ogni uovo.

Una conferma che mette sullo stesso piano queste due tipologie di allevamento alla vigilia del primo gennaio del 2012, quando scatterà l'obbligo deciso da Bruxelles di trasformare gli allevamenti di ovaiole dotandoli di gabbie più ampie oppure di rinunciare a queste per passare all'allevamento a terra.

Mangimi e qualità

"Da questo studio emerge un dato di grande rilevanza che sfata il mito della negatività dell'allevamento avicolo e mette in evidenza la qualità di tutte le uova prodotte dal comparto avicolo italiano.” La ricerca statunitense, è il parere espresso da Assalzoo, conferma la validità dello schema alimentare basato sui mangimi, che per quanto riguarda l'Italia sono strettamente controllati e validati da complessi processi di controllo e in molti casi prodotti da aziende che rispettano il “Codex Assalzoo”, un insieme di regole che vanno oltre quelle stabilite dalla legge e che i mangimisti si sono imposti a maggiore garanzia della qualità e sicurezza dei prodotti di origine animale.

Il capitolo benessere

L'equivalenza nutrizionale delle uova prodotte nei due diversi sistemi di allevamento, a terra o in batteria, lascia comunque aperto il capitolo del benessere delle ovaiole che impone dal prossimo gennaio l'adeguamento degli impianti di allevamento. Agli allevatori potrebbe essere concessa una proroga (ma guai a chiamarla così, a Bruxelles potrebbero arrabbiarsi...), purché si impegnino a realizzare i cambiamenti necessari entro tempi certi. Dunque per le galline si prospettano tempi più “felici”, un benessere che non avrà a quanto pare influenza sulla qualità delle uova, ma che alleggerirà il portafoglio degli allevatori. Questo è certo.

Blogger Markus


articolo tratto da www.repubblica.it, 29 agosto 2011, e da agronotizie.imagelinenetwork.co
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martedì 27 settembre 2011

Svegliarsi presto al mattino fa bene alla salute!


Svegliarsi di buon'ora al mattino è un'abitudine salutare che fa anche essere più felici. Secondo un'indagine svolta dalla Roehampton University, infatti, i mattinieri sono più magri, di umore più allegro e, generalmente, in condizioni di salute migliori rispetto a quelli che indugiano troppo nel letto prima di alzarsi.

Lo studio, presentato durante un convegno della British Psychological Society, è stato condotto su 1.068 adulti che sono stati interpellati in una indagine online a proposito della loro salute, dell'umore, dell'ansietà e del ritmo sveglia/sonno.

Mediamente, le persone classificate come 'morning people' si alzavano alle 6.58 del mattino, mentre quelle definite 'evening people' non aprivano gli occhi prima delle 8.54. Durante il week end, comunque, entrambe le categorie si attardavano sotto le lenzuola un'ora in più.

I più mattinieri sono risultati "più in salute, più felici e con un più basso indice di massa corporea" ha spiegato Joerg Huber, che ha condotto la ricerca. La ragione, secondo gli scienziati, potrebbe risiedere nel fatto che svegliarsi presto ogni mattina per 'lottare' con i figli per portarli a scuola in tempo utile e per finire tutte le faccende domestiche prima di uscire per andare al lavoro, aiuta le persone ad adattarsi e resistere meglio alla frenetica vita moderna.

Se poi ci aggiungiamo una colazione equilibrata Herbalife con Aloe, infuso alle erbe Thermojetics e Formula 1, il risveglio sarà ancora più frizzante ed affronteremo la giornata con tanta energia in piu!

A presto Blogger Markus

lunedì 26 settembre 2011

Nutrirsi per non invecchiare



Quanto la nutrizione ha permesso di migliorare le prestazioni in tutte le discipline sportive? Moltissimo, ma la ricerca è in continuo cammino. Il limite è quanto conosciamo il nostro corpo, il suo funzionamento, i suoi tempi e ogni scoperta scientifica trova subito sviluppi e nuove applicazioni.

Siamo passati da riso e filetto a una dieta studiata e bilanciata per ogni tipo di performance sportiva. L'alimentazione, l'utilizzo dei vari elementi da parte del nostro corpo, i tempi di metabolizzazione e la lettura della resa in termini di prestazione, è una chiave importante per avere una maggiore consapevolezza di noi stessi, non solo quando "alziamo i giri del motore" con la pratica sportiva, ma nella vita di tutti i giorni.

Le frontiere. Sono molte le direzioni in cui si sta muovendo la ricerca, "carburante" utilizzato, tempi di utilizzo, rapporto tra muscoli e cervello ... campioni si nasce ma i questo discorso conta anche l'alimentazione.

L'invecchiamento. L'ottimizzazione del programma alimentare ha in pochi anni elevato le prestazioni in quasi tutte le discipline, ma la nuova frontiera di questo ramo della ricerca è l'invecchiamento cellulare. La cellula è il più piccolo sistema funzionale del nostro organismo e ha una propria vita. Il nostro organismo dispone di meccanismi molto complessi per il rinnovamento cellulare, che con il passare del tempo rallentano non permettendo più al nostro corpo di ottenere le stesse prestazioni. Ma l'invecchiamento si può rallentare, si è scoperto che molecole come i polifenoli (contenute nei frutti di bosco per esempio) sono in grado di attivare i meccanismi di longevità, così da avere una qualità migliore della nostra vita.

LE REGOLE A TAVOLA

5 pasti al giorno: non saltare mai la prima colazione nè i pasti principali ma aggiungere due spuntini al giorno

Tanta verdura: nei pasti principali regola importantissima

Il pesce è da mangiare varie volte la settimana per il suo contenuto in OMEGA 3 con effetto antinfiammatorio.

Preferire carni bianche (pollo e tacchino) e pane e pasta integrali.

Come condimento scegliere sempre olio extravergine d'oliva, non solo per il suo contenuto in grassi benefici ma anche per l'attività antinffiammatoria e antiossidante.

Bere molta acqua anche ricca di sodio (per recuperare quello perso con il sudore) soprattutto tra i pasti, limitare al massimo gli alcolici.

Tra i formaggi preferire quelli che forniscono più proteine che grassi (come ricotta, mozzarella e grana)

Mangiare d'abitudine frutta fresca di stagione.

Evitare margarine e i cibi che le contengono tipo merendine e prodotti da forno industriali.

Evitare i cibi troppo ricchi di grassi saturi come le parti grasse della carne ed eliminare il bianco del prosciutto e dello speck.

Ipoglicemia e OMEGA-3

Ipoglicemia, ossia abbassamento del tasso di glucosio nel sangue. Essa si verifica se si è digiuni da molte ore, ma anche se si è assunta una certa quantità di cibi che vengono digeriti e assimilati rapidamente, che prima fanno alzare molto la glicemia e poi, per l'intervento dell'insulina, provocano un abbassamento rapido della glicemia e un calo dell'efficenza del cervello e delle prestazioni. L'olio di pesce, grazie alla presenza in esso di grassi essenziali OMEGA-3 migliora quella che è definita attentività e che comprende i tempi di reazione, fondamentali in molti sport.

La soluzione

Da ormai qualche anno Herbalife insiste sull'importanza di una buona colazione equilibrata per gli atleti, ma anche di una nutrizione mirata ed equilibrata di nutrienti per tutta la giornata. Questo discorso se è valido per gli atleti è sicuramente importante per tutte le persone.

Da mercoledì 17 settembre è disponibile la nuova linea HERBALIFE 24, dedicata ai profossionisti e agli sportivi di tutti i giorni.

Per maggiori informazioni visita il sito dedicato oppure chiedi al tuo distributore di riferimento.

A presto, Blogger Markus

fonte: gazzetta dello sport del 15 settembre 2011

domenica 28 agosto 2011

Esercizi per tonificare glutei e cosce


È un cruccio che angoscia soprattutto le donne ma non sono pochi gli uomini a preoccuparsi del proprio posteriore ...

... e così questi esercizi torneranno in fondo utili a chiunque abbia bisogno di tonificare concentrandosi proprio sui muscoli di glutei e cosce.

Guardate il VIDEO

Si tratta di due esercizi piuttosto semplici che chi frequenta o ha frequentato qualche lezione di aerobica o discipline affini conoscerà già per aver patito lunghi minuti su quel tappetino sollevando le gambe come in video.

Curando la posizione della schiena e del collo, solleverete verso il lato esterno prima e verso l’alto poi la gamba piegata a novanta gradi, in modo da sollecitare principalmente i muscoli dei glutei ma coinvolgere nel contempo tutti i muscoli delle gambe.

Con un po’ di costanza, circa quindici ripetizioni per ciascuna gamba e l’impegno minimo richiesto da esercizi così facili i risultati non tarderanno a manifestarsi. Purché, s’intende, associate l’esercizio fisico alla consueta corretta alimentazione e ad uno stile di vita che non contraddica ogni sforzo in palestra.

Blogger Markus

mercoledì 24 agosto 2011

Italiani, consumate troppo sale!


Quasi 11 grammi al giorno, quando ne basterebbe uno. 
È uno dei principali responsabili delle malattie del cuore.


Altro che dieta mediterranea. L'Italia, sempre più obesa, è uno tra i paesi che consumano più sale al mondo, in media ben 10,8 grammi al giorno (12 gli uomini e 10 le donne). In Europa pochissimi paesi, l'Ungheria per esempio, si comportano peggio di noi. In realtà per vivere basterebbe un grammo di sale al dì.

IL SALE PUO' UCCIDERE - A dare questa istantanea delle cattive abitudini alimentari in Italia è il professor Francesco Cappuccio che lavora in Inghilterra presso la Warwick University. Cappuccio ha spiegato che solo il 20% del sale assunto è di condimento, l'80% ci arriva a casa direttamente con gli alimenti che riportiamo dal supermercato. Ed è per questo che a pochi giorni dalla riunione delle Nazioni Unite a New York per stabilire le priorità della salute pubblica per i prossimi 10 anni, spiega Cappuccio, che «abbiamo deciso di fare un appello ai Governi affinchè adottino misure in favore della riduzione del consumo di sale delle popolazioni», ricordando che il «sale uccide», perchè è uno dei principali responsabili delle malattie cardiovascolari.

Blogger Markus

(Fonte: Ansa)

domenica 21 agosto 2011

Mamme d'estate: sane e belle col pancione


Evitare di prendere sole nelle ore centrali della giornata, tanta acqua, frutta e verdura in abbondanza. "Durante la gravidanza l'organismo della donna è sottoposto a un surplus lavorativo. E nei mesi più caldi diventa difficile sopportare il caldo e l'umido". Nei consigli del professor Gianbenedetto Melis, direttore di Clinica ostetrica e ginecologica all'Università di Cagliari, i suggerimenti per evitare stress e sforzi

Il sole
La futura mamma deve evitare nel modo più assoluto di esporsi al sole diretto e nelle ore più calde della giornata. Un colpo di sole, una crisi ipotensiva possono mettere a repentaglio la salute del feto e comportare nei casi più gravi l'interruzione della gravidanza. Dunque, sì ai raggi solari benefici ma sotto l'ombrellone al mare, con un cappello in montagna, sempre di prima mattina (7-10) e nel tardo pomeriggio (dopo le 18). Necessari i filtri solari a protezione totale sui quali non bisogna risparmiare, ripetere le applicazioni su viso e corpo più volte a distanza di un paio d'ore

Attività fisica
Le maratone sono proibite in ogni senso. Il mare è il luogo ideale, la piscina va bene purchè l'acqua sia supercontrollata quanto a igiene e non calda. Camminare con l'acqua al ginocchio o sulla riva è un esercizio che favorisce il consumo di calorie e il benessere del sistema venoso, specie degli arti inferiori, messo a dura prova dalla gravidanza e dal calore. Sconsigliati barca, gommone, pattino, ma anche cavallo e bici. Il nuoto tranquillo e per pochi minuti è benefico. In montagna evitare l'alta quota e le escursioni che portano un debito di ossigeno importante con conseguenze non sempre simpatiche come crampi e affanno. Consigliate le passeggiate al fresco, all'ombra e in piano. Positiva ovunque anche in casa la ginnastica a corpo libero. Il segreto è la gradualità in ogni tipo di attività.

Bere, bere, bere
Via libera all'acqua, più di due litri al giorno, rigorosamente imbottigliata e a temperatura ambiente (le congestioni da bevande e cibi ghiacciati sono più frequenti e più pericolose in gravidanza), al tè e alle tisane che aiutano i reni in sovraccarico e favoriscono la diuresi. Ogni tanto ci si può concedere un buon gelato, magari alla frutta.

Alimentazione
I mesi estivi sono il tripudio di meloni, pesche, susine, ciliegie, fragole, anguria e tanta, tanta varietà di verdura. Da mangiare in gran quantità con un'attenzione particolare all'igiene. La frutta deve essere ben lavata in acqua corrente e sbucciata tutta, stessa cosa per le verdure per le quali si suggerisce l'utilizzo di disinfettanti tipo amuchina che servono a scongiurare contaminazioni da spore di Toxoplasma. In qualche caso è meglio ricorrere alla cottura. Via preferenziale per il pesce, sì ai crostacei che contengono colesterolo buono per gli ormoni della placenta purché freschi e ben cotti, così per i frutti di mare ostriche incluse. Quanto alla carne meglio evitare i macinati ricettacolo di batteri, in alternativa cuocerli a lungo. Semaforo rosso per ghiaccio, ghiaccioli, granite, crostacei e frutti di mare crudi, salumi, cibi piccanti, dolci, alcolici (vino, birra, cocktails) e superalcolici.

In viaggio
L'aereo e il treno non sono sconsigliati se non nelle ultime settimane di gestazione e per tratte lunghe. Con il pancione bisogna muoversi di più, sgranchire le gambe, riposare distesi con le gambe sollevate, bere, andare in bagno spesso ed evitare il menù di bordo. Se si sceglie l'auto bisogna rifornirsi di acqua in bottiglia, frutta fresca e in ogni caso fare una sosta ogni due ore.

Abbigliamento
La parola d'ordine è comodità. Biancheria e vestiti preferibilmente in cotone e lino che assicurano la traspirazione. Mai le pianelle ai piedi, meglio sandali con un tacco di due-tre centimetri. Un cappello a tese larghe, occhiali da sole e un ventaglio non devono mai mancare.

Infezioni
Quelle micotiche (da funghi) della pelle e della vagina sono all'ordine del giorno d'estate, favorite dal caldo, dall'umidità, dalla promiscuità, dalla sabbia sporca. E' necessario ricorrere a parecchie strategie per evitarle anche perché in gravidanza non è facile assumere i farmaci utili a debellarle. Non sedersi mai sulla sabbia o su sdraio e lettini senza interporre un asciugamano pulito e personale. Cambiare ogni giorno teli, asciugamani, mutandine e costume che vanno lavati in acqua calda e sapone. Per l'igiene intima evitare shampoo e bagnischiuma aggressivi, preferire prodotti naturali a base di estratti di piante e detergenti contenenti lisati batterici che stimolando le difese immunitarie prevengono le infezioni.

Rimedi al naturale
Pulsatilla aiuta le caviglie gonfie; Hamamelis e Arnica contro la fragilità capillare e le ecchimosi spontanee. Dalla fitoterapia, la Vite rossa prezioso antiossidante e vasoprotettivo. Combatte le smagliature Viola tricolor. Sempre dietro consiglio del medico curante. Per un bagno tonificante aggiungere un infuso di maggiorana, timo, salvia, lavanda e finocchio.

Blogger Markus

tratto da repubblica.it a cura di MARIAPAOLA SALMI

mercoledì 17 agosto 2011

Meduse, zanzare e vespe
: i consigli dell'esperto

Le vacanze estive nascondo dei rischi: ecco come affrontare i pericoli, dalla semplice puntura al morso di una vipera


Mai come d’estate, dovunque vi ritroviate, siete a diretto contatto con la natura e con tutte le creature che la animano. Alcuni incontri possono essere del tutto avvincenti, altri decisamente meno.


Ad esempio quelli con i volatili o insetti striscianti che amano nutrirsi del nostro sangue, o con le sempre più invadenti meduse, oppure con altri animaletti che infastiditi dalla nostra presenza, alcune volte reagiscono, proprio quando il caldo è eccessivo, con troppa energia.

In questi casi, che fare? Quando è legittimo allarmarsi? Ne parliamo con Marcello Monti, primario dermatologo in Humanitas e docente di Dermatologia all’Università di Milano.

L'ESPERTO — “Cominciamo con lo sgomberare il campo da alcune paure eccessive ed immotivate, ma altrettanto diffuse – precisa Marcello Monti – che riguardano la pericolosità o addirittura letalità di alcuni animali presenti sul suolo o nei mari italiani. Zecche, vari insetti muniti di pungiglione, ragni, meduse e persino scorpioni nella nostra penisola possono al massimo recare pomfi, dolore, prurito, arrossamenti. Un discorso a parte lo meritano solo il morso di vipera che può procurare effetti anche letali, e lo shock anafilattico nel caso si soffra di specifiche allergie alle punture di alcuni insetti. In entrambe le circostanze è fondamentale raggiungere il prima possibile un pronto soccorso”.

ZANZARE — La zanzara è certamente il nemico n° 1 delle nostre giornate (la versione ‘tigre’) e notti estive. Quando punge (è solo la femmina a nutrirsi del nostro sangue) provoca vistosi rigonfiamenti e pruriti spesso insopportabili. “Innanzitutto, bisogna resistere e non grattarsi. Assolutamente inutile l’utilizzo del ghiaccio, mentre può arrecare sollievo premere per qualche secondo il punto dove si è stati pizzicati. Se il prurito è intenso e la pelle comincia a gonfiarsi è bene applicare il Gel Astringente Most al cloruro di alluminio con azione anche antimicrobica”.

VESPE E API — Vespe, api e calabroni: come ci si deve comportare? “Spesso questi insetti lasciano come ricordo all’interno della pelle il loro pungiglione, nel caso di api e calabroni seghettato e, quindi, abbastanza difficile da togliere. Preferibile alla pinzetta una lama smussata o l’utilizzo delle dita, avendo l’accortezza di premere, come se si trattasse di un foruncolo, intorno alla vescica e non direttamente sul pungiglione. Se l’operazione non ha successo non bisogna preoccuparsi, perché dopo pochi giorni sarà lo stesso organismo ad espellerlo. Indispensabile in questi casi tenere medicata la zona con il gel suggerito precedentemente”.

ZECCHE — Lasciando i volatili, troviamo un altro animaletto alquanto infido che si attacca ostinatamente alla pelle passando spesso inosservato, dal momento che il suo morso non crea né prurito né dolore: la zecca. “La zecca rimane attaccata alla cute attraverso la sua bocca, pertanto la sua asportazione risulta difficile. Per evitare che la sua testa rimanga infissa nella pelle si può tentare di rimuoverla con un paio di pinzette, cercando di serrare la presa il più possibile vicino alla cute e tirando lentamente, senza mai compiere movimenti circolatori. Se nonostante queste precauzioni la testa si stacca e rimane dentro la pelle, meglio eliminarla aiutandosi con un ago sterile, disinfettando poi la zona con il Gel. Se non ci si riesce, sarà ancora una volta l’organismo a pensarci”.

VIPERA — Un rendez vous che tutti noi vorremmo evitare è quello con la vipera, l'unico serpente velenoso presente in Italia. Il suo morso, per un adulto quasi mai mortale, diviene molto pericoloso se a subirlo è un bambino. Lo si può riconoscere dai due piccoli forellini lasciati sulla pelle (la biscia non velenosa ne lascia 4). I sintomi sono pallore, sudorazione abbondante, vomito, diarrea, difficoltà respiratoria. Come evitare il peggio? “Mantenendo la calma, tenendo il più immobile possibile la persona morsa e andando immediatamente al più vicino Pronto Soccorso. Ma forse è più importante sapere cosa non bisogna fare: incidere la ferita e succhiare il sangue sono operazioni inutili dal momento che il veleno entra in circolo per via linfatica e solo in minima parte attraverso il circolo sanguigno; dare alcolici; applicare ghiaccio”.

MEDUSE — Dalla terra al mare. L’incontro ravvicinato più insidioso è certamente quello con la medusa e le sue vescicole orticanti. “Non è certo piacevole, in quanto il dolore è spesso molto forte, ma non pericoloso per la propria salute. Quindi cercando di non agitarsi, è bene uscire dall’acqua per evitare altri contatti, sedersi sulla battigia e fare impacchi con acqua salata. Niente ammoniaca, aceto o addirittura urina, come alcune leggende metropolitane suggeriscono, bensì un’applicazione del Gel Astringente a base di cloruro di alluminio”.

Blogger Markus

articolo tratto da gazzetta.it a cura di Mabel Bocchi

lunedì 15 agosto 2011

CIBI A BASE DI SOIA: UN'ALTERNATIVA ALLA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA (HRT)? (seconda parte)

Osteoporosi: le donne possono perdere fino al 15% della massa ossea negli anni intorno alla menopausa, effetto direttamente imputabile alla diminuzione di Estrogeni. La terapia ormonale sostitutiva riduce il rischio di frattura ossea. Va detto che un farmaco sperimentale usato per anni con successo nel trattamento dell'osteoporosi è strutturalmente molto simile agli Isoflavoni della soia.


Quindi non sorprende che gli Isoflavoni siano in corso di studio per il loro effetto sull'aumento della densità ossea. I risultati degli studi su animali sono largamente favorevoli. Sebbene non siano disponibili ancora molte ricerche cliniche sull'uomo, due Studi preliminari indicano che gli Isoflavoni della soia sarebbero dotati di effetti terapeutici sulle donne in post-menopausa . Un ulteriore effetto positivo è riconducibile al fatto che molti prodotti a base di soia, compresi il tofu ottenuto con Solfato di Calcio, il latte di soia fortificato con Calcio, il tempeh e le proteine di soia ristrutturate sono ricchi di Calcio.

Patologie cardiache: oltre 30 anni di Ricerca hanno dimostrato che le Proteine della soia riducono i livelli ematici di Colesterolo nelle persone ipercolesterolemiche, ma non è chiaro se questo effetto sia dovuto esclusivamente alle Proteine od all'effetto combinato delle Proteine e degli Isoflavoni [8]. La terapia ormonale sostitutiva è pure responsabile di una riduzione dei livelli ematici di Colesterolo e possiede altri effetti benefici nei confronti del rischio di cardiopatia. Egualmente, una recente Ricerca suggerisce che gli Isoflavoni possano ridurre il rischio di malattie cardiache con differenti modalità. Per esempio, in uno Studio Australiano l'assunzione di Isoflavoni migliorerebbe l'elasicità delle pareti arteriose in donne in post-menopausa, un effetto verificato anche con la terapia Estrogenica [9]. Questa aumentata elasticità della parete arteriosa ridurrebbe i rischi di patologie cardiache.

Conclusione: Estrogeni o cibi a base di soia?

Da un punto di vista di salute pubblica, la terapia ormonale sostitutiva è stata un fallimento, perché molte donne non la seguono abbastanza a lungo per ottenerne i più importanti benefici clinici. I precoci effetti collaterali e le preoccupazioni per il tumore della mammella rendono contestabile l'ipotesi di una terapia a lungo termine a base di Estrogeni. I cibi a base di soia costituiscono un'alternativa valida? Non abbiamo ancora la risposta a questa domanda, ma evidenze cliniche suggeriscono che essi potrebbero apportate almeno alcuni degli effetti terapeutici positivi degli Estrogeni. Ulteriori Studi sono necessari per avere a disposizione dati certi. Comunque, i cibi a base di soia sono certamente un'importante supplemento dietetico per le donne che decidono di non seguire la terapia ormonale sostitutiva.

Quanta soia è necessario assumere? Non è facile stabilire una dose raccomandata specifica. E' noto che sono necessarie quantità di Proteine della soia almeno di 25 gr/dì per ottenere una riduzione dei livelli di Colesterolo, che significa almeno 2-3 porzioni di cibi tradizionali a base di soia al giorno. Per conferire protezione nei confronti di cancro, osteoporosi e vampate di calore, negli Studi sono state utilizzate dosi di 45-90 mg di Isoflavoni della soia, che ugualmente significano circa 2-3 porzioni di cibi a base di soia al giorno. Per confronto, i Giapponesi in genere consumano circa 30 mg di Isoflavoni al giorno. Buone fonti di isoflavoni includono la soia, le proteine di soia ristrutturate (TVP), la farina di soia, le proteine di soia isolate, il tempeh e il miso. Il contenuto di Isoflavoni del latte di soia può variare parecchio, ma molte marche costituiscono buone fonti. La salsa di soia e l'olio di soia sono invece privi di Isoflavoni.

articolo di Mark Messina, Ph.D.

Blogger Markus e belliesani.it

giovedì 11 agosto 2011

CIBI A BASE DI SOIA: UN'ALTERNATIVA ALLA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA (HRT)?


Molte donne concordano: decidere se assumere la terapia ormonale sostitutiva (Hormone Replacement Therapy-HRT) non è facile, nonostante la Ricerca ne abbia dimostrato chiaramente i vantaggi. Le donne che assumono Estrogeni dopo la menopausa hanno un minor rischio di patologie cardiache e di fratture ossee. Gli Estrogeni possono anche aiutare a diminuire il fastidio delle "vampate di calore" di cui alcune donne soffrono durante la menopausa. Ma poiché la terapia Estrogenica presenta effetti collaterali acuti e può anche aumentare il rischio di cancro della mammella, molte donne si chiedono se i rischi non siano superiori ai vantaggi. Quindi non sorprende che si sia sviluppato un interesse, sia tra i consumatori che tra i Ricercatori, nei confronti di possibili terapie alternative che presentino vantaggi simili a quelli degli Estrogeni. Questo interesse ha spinto molti Ricercatori a focalizzarsi verso un alimento che da molto tempo è un cardine della dieta dei vegetariani: la soia.

Soia e Fitoestrogeni

La soia è ricca di Estrogeni vegetali (Fitoestrogeni) ed è una delle poche fonti alimentari di un particolare tipo di Fitoestrogeni, denominati Isoflavoni. Si tratta di composti con una struttura simile all'Estradiolo, il principale Estrogeno prodotto dalle ovaie. Tuttavia, gli Isoflavoni hanno un debole potere estrogenico, compreso tra un millesimo ed un decimillesino di quello dell'Estradiolo. Nonostante questo, sono in grado di produrre effetti fisiologici (estrogeno-simili) perché i loro livelli ematici sono estremamente elevati nelle donne (e negli uomini) che assumono alimenti a base di soia. Bere due tazze di latte di soia o mangiare una tazza di tofu è responsabile di livelli ematici di Isoflavoni che possono essere 500 o 1000 volte più elevati dei normali livelli di Estrogeni nelle donne.
Gli Isoflavoni derivanti dalla soia possiedono anche alcune proprietà indipendenti dalla loro attività estrogenica. Per esempio, sono in grado di inibire l'attività di enzimi che controllano la crescita ed il tipo di sviluppo cellulare. Addirittura, un particolare tipo di Isoflavone della soia si ritiene sia in grado di inibire la proliferazione dei vasi sanguigni che sostengono l'accrescimento tumorale. Infine, queste sostanze sono degli antiossidanti. Per queste ed altre ragioni, gli Isoflavoni possono contribuire a ridurre il rischio di alcuni tipi di tumore.

Inizialmente l'interesse si è concentrato sul basso potere estrogenico degli Isoflavoni, particolarmente in relazione al cancro della mammella. Alcuni ricercatori hanno suggerito che deboli Estrogeni quali gli Isoflavoni in realtà funzionino come antiestrogeni; ciò significa che queste sostanze sarebbero in grado di inibire gli effetti degli Estrogeni. Dal momento che gli Estrogeni aumentano il rischio di cancro della mammella, è stato ipotizzato che gli Isoflavoni possano ridurre questo rischio e che il consumo di alimenti a base di soia possa essere responsabile della ridotta mortalità secondaria a tumore della mammella verificata nei paesi Asiatici, dove l'assunzione di cibi a base di soia è elevata. Sebbene non ci sia su questo un consenso unanime, sono in corso Ricerche molto incoraggianti che suggeriscono che gli Isoflavoni della soia ridurrebbero anche il rischio di tumore della prostata.

Soia come nuova terapia ormonale sostitutiva?

Quando le donne entrano in menopausa, le ovaie cessano di produrre Estrogeni. Questo evento è responsabile di manifestazioni cliniche differenti, alcune immediate, altre a lungo termine. Le modificazioni dei livelli di Estrogeni producono della alterazioni nella termoregolazione, che si manifestano con "vampate di calore" e "sudorazioni notturne", che affliggono molte donne. Inoltre, la riduzione dei livelli ematici di Estrogeni possono causare una significativa diminuzione della densità ossea. Gli Estrogeni sono anche protettivi nei confronti della malattie cardiache e si ritiene che siano i principali fattori responsabili della bassa incidenza di infarto nelle donne in età fertile. Le Ricerche si stanno focalizzando sul possibile ruolo degli Isoflavoni della soia in tutti questi problemi.

Vampate di calore e sudorazioni notturne: le donne Giapponesi riportano un'incidenza di circa due terzi inferiore di vampate di calore rispetto alle donne Nordamericane. Una delle ragioni potrebbe essere riconducibile alla loro maggior assunzione di cibi a base di soia. Finora però i risultati degli Studi sono ancora controversi. In uno Studio viene riportato che donne che consumavano soia avrebbero sperimentato una riduzione del 45% dell'incidenza di vampate di calore, mentre il gruppo di controllo avrebbe riportato una riduzione del 30%. Ciò significa che anche le donne che credevano di assumere soia (anziché placebo) riferivano una diminuzione delle vampate di calore. Questo suggerisce che la soia sia efficace, ma anche che l'effetto placebo sia rilevante.
Un altro Studio riporta che il consumo soia non avrebbe effetti positivi sulla frequenza di vampate di calore, ma solo sulla loro intensità. Nel loro insieme, i risultati suggeriscono che gli effetti della soia sulle vampate di calore sarebbero modesti. Poiché esiste probabilmente una variabilità interindividuale, può essere utile che la donna in menopausa provi su di sé l'effetto dei prodotti a base di soia.

continua ...

Blogger Markus

lunedì 8 agosto 2011

Quanti gol con un po' di acqua

Sfogliando la gazzetta al bar mi sono imbattuto in questo articolo, in cui ho trovato molti dei concetti tanto cari a me, che ho fatto miei in questi ultimi 6 anni: l'importanza di bere ogni giorno almeno 1 litro di acqua ogni 30 kg del mio peso, di assumere la giusta quantità di nutrienti (vitamine e minerali) attraverso frutta e verdura ma soprattutto integratori visto la loro carenza di nutrienti, l'importanza di iniziare la giornata con una colazione proteica, l'importanza di riposare il giusto e bere una bevanda isotonica prima durante e dopo l'attività sportiva.


La disidratazione? Si batte con una dieta regolare, bevendo prima durante e dopo la partita!

Disidratazione. Che cosa significa? Semplicemente, che abbiamo consumato una quantità di liquidi che non siamo riusciti a reimmettere nel nostro corpo. Un processo matematico, quindi, ma per combattere al meglio la disidratazione è utile programmare la "battaglia" prima dello sforzo stesso, che sia l'allenamento o la partita, sul quale può influire anche pesantemente il caldo (ma attenzione i problemi di idratazione possono insorgere anche al freddo e sotto la pioggia se non si beve con la giusta regolarità). Giocare a calcio, ma anche correre e fare sport in generale, disidratandosi è rischioso per la salute prima ancora che per la prestazione

Stile di vita

Il corpo di un uomo adulto ha una quantità di acqua che supera abbondantemente il 60%, sale ancora negli atleti e raggiunge l'80% nei bambini. Per questo il consiglio di base, dedicato a chiunque, è di bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno integrandola con il consumo di frutta e verdura, che oltre ad altri liquidi apportano zuccheri e sali minerali fondamentali. Negli atleti le quantità vanno aumentate (in base alla disciplina e alle condizioni atmosferiche) e la regolarità è fondamentale.

Manchester City

Il muro proprio davanti allo spogliatoio del Manchester City è coperto da un enorme tabellone che pone una serie di interrogativi per rispondere al primo, ti senti stanco? Ma … hai bevuto almeno mezzo litro d'acqua appena sveglio? Bevi 4-5 litri di fluidi ogni giorno? E dopo aver ricordato l'importanza di una colazione proteica e di 4-7 piccoli pasti insiste: bevi ogni 15 minuti durante l'allenamento? Hai bevuto una bevanda isogonica entro mezz'ora dalla fine dell'allenamento? Ricorda che riposo, massaggi e piscina fanno il resto, ma l'idratazione resta centrale.

Dieta

Lo stile di vita quindi è più importante della bottiglietta di integratore piazzata a bordo campo, che diventa fondamentale invece quando la disidratazione colpisce l'atleta (oltre alla sudorazione intensa si riconosce per la grande sensazione di fatica e l'appannamento dei riflessi), a quel punto meglio avere a tiro una bevanda leggermente isotonica perché in condizioni di calore elevato e di grande sudorazione la sola acqua potrebbe creare problemi maggiori diluendo i pochi sali rimasti nel nostro corpo (si chiama iponatrenia è persino più pericolosa della disidratazione). Ma il calciatore che cura la sua dieta, che beve regolarmente prima di scendere in campo e durante gli allenamenti, che si deidrata appena dopo, non avrà mai bisogno di reintegrare una dose eccessiva di liquidi e quindi si sentirà bene oltre ad avere migliori risposte muscolari e tecniche.

Chi vieta di bere commette un errore

Da alcune settimane i calciatori professionisti si allenano due volte al giorno, più recentemente hanno iniziato a lavorare anche quelli delle serie inferiori. Gli uni e gli altri hanno sudato tanto, lavorando con elevati valori di temperatura e di irraggiamento solare, talvolta accompagnati anche da un alto grado di umidità. All'organismo è utile solo una parte del sudore, talvolta meno del 30% del totale: quella che passa allo stato di vapore e che, in tal modo, sottrae calore al corpo, in una quantità pari a circa 0,6 calorie per ogni grammo sudore evaporato. Il sudore che impregna gli indumenti e che cade a gocce sul campo, invece, non è utile; anzi, sottrae acqua e sali minerali senza favore la regolazione termica. Già la perdita del 3% in acqua (pari a poco più di 2 litri in un calciatore di 70kg) riduce la capacità prestativa. La perdita di minerali (in particolare di sodio, cloro, potassio e magnesio), a sua volta, espone a vari problemi, a partire dal crampo. Se nelle squadre professionistiche ormai da anni ci si preoccupa di fornire sistematicamente ai giocatori acqua con minerali e carboidrati (sempre ben diluiti), spesso questo non avviene in quelle dilettantistiche. Qualche volta succede addirittura che i tecnici vietino ai calciatori di bere anche la semplice acqua. E' un errore grave poiché può determinare non soltanto cali di efficienza, ma anche problemi fisici seri, come la disidratazione (carenza di acqua nel corpo) o l'ipertermia (aumento della temperatura corporea fino a valori pericolosi).

Blogger Markus

articoli tratti da gazzetta.it, di Manlio Gasparotto e Enrico Arcelli


PS: per tutti voi a settembre è in arrivo la nuova linea per gli sportivi, per nutrirsi in maniera ottimale durante le 24 ore del giorno.

giovedì 4 agosto 2011

Vai con l'acquarunning: 
aiuta cuore e muscoli!



Il fitness in acqua costringe il corpo ad affrontare una maggiore resistenza: perfetto per il sistema circolatorio, brucia calorie e aiuta a combattere la cellulite




L'acqua è refrigerio, è la più naturale via di fuga dalle surriscaldate e umide città. Non solo. L'acqua, fin dall’antichità, è anche salute e benessere. “La quasi assenza di gravità, ovviamente in funzione della profondità in cui si lavora, la rende un ambiente accessibile a tutti – scrivono Oriana Ghinato e Claudio Cice, entrambi personal trainer ISSA, nell’introduzione del loro libro "Acquafitness" – anche alle persone in sovrappeso o obese o a quelle che hanno subito gravi traumi. Inoltre, la sua maggiore densità rispetto all’aria determina una resistenza superiore da 6 a 12 volte, ciò significa che serve una forza superiore per eseguire ogni movimento”. E sono proprio queste due caratteristiche a rendere così efficaci tutte le attività, oltre 80, che oggi si possono praticare immersi in questo prezioso elemento.


QUALI ATTIVITA' — Tra queste, forse la più semplice e spontanea è la corsa. L’acquarunning offre benefici immediati potenzia l’apparato cardiocircolatorio, tonifica, contribuisce a bruciare calorie, migliora la circolazione sanguigna e linfatica, risultando molto efficace per chi soffre di ritenzione idrica e cellulite. Questa specialità, nata come attività da piscina, può essere tranquillamente attuata al mare, seguendo alcune semplici indicazioni. Importante è la profondità dell’acqua. Correre in acqua bassa, alle caviglie o ai polpacci, permette di procedere con una certa speditezza, migliorando forza e velocità; correre in acqua media, alla vita o al petto, permette di eseguire un training aerobico, utile soprattutto a sviluppare resistenza.

I CONSIGLI DEL PERSONAL TRAINER — “Allenandosi all’aperto occorre adottare alcune precauzioni – precisa Oriana Ghinato – che pur essendo ovvie, spesso vengono trascurate con conseguenze non del tutto piacevoli. Innanzitutto, evitare le ore più calde, indossare sempre un cappellino, usare creme solari protettive, idratarsi abbondantemente prima, durante e dopo. Se una persona soffre di particolari patologie deve tenerne conto. Ciò non significa che deve rinunciare alla sua corsa quotidiana, ma farla usando il buon senso, specie se l’attività fisica durante l’anno non fa parte delle sue priorità. La gradualità è fondamentale, soprattutto quando si lavora in acqua. Occorre, infatti, abituare il corpo a muoversi in un elemento per i più inconsueto, dosando tempi e intensità degli esercizi. Entrando più nello specifico – prosegue Ghinato – è fondamentale avere un buon controllo della respirazione, impostando un ritmo respiratorio che non porti mai all’affanno. Un occhio di riguardo si deve avere anche per la postura che deve essere tale da non sovraccaricare le articolazioni. Se si hanno problemi di sovrappeso, per esempio, è preferibile correre in acqua media, in modo tale da ridurre il carico gravitazionale”.

Mabel Bocchi, gazzetta.it

lunedì 1 agosto 2011

Perdere sonno è dannoso per la nostra memoria


Perdere troppe ore di sonno provoca danni alla memoria ed alla capacità di apprendimento.
La recente scoperta riguarda come la privazione da sonno colpisce l'apprendimento e la memoria spaziale nel tempo.



La perdita di sonno colpisce sopratutto una zona del cervello chiamata ippocampo, che è particolarmente importante per la memorizzazione di luoghi e posizioni.
"Adattare costantemente i ricordi alle mutevoli condizioni è essenziale per gestire le variazioni regolari di un ambiente, come ad esempio il tragitto da un nuovo posto di lavoro a casa". E' stato scoperto che il cervello può temporaneamente compensare gli effetti da perdita del sonno modificando i meccanismi di apprendimento alternativi in altre aree.
Il gruppo di ricerca dell'Università di Gronigen ha addestrato gruppi di topi in attività spaziali utilizzando stimoli ambientali. Dopo l'allenamento quotidiano i topi sono stati privati del sonno per cinque ore, una fase ritenuta critica per il consolidamento della memoria.
Inizialmente i ricercatori non hanno osservato alcun effetto evidente causato dalla perdita di sonno. Ma dopo qualche tempo, soprattutto durante il cambiamento dell'allenamento, la performance dei topi è diminuita in modo significativo.
I  risultati  hanno confermato che la privazione del sonno colpisce l'ippocampo e l'apprendimento spaziale, ma ancora non è chiaro perchè alcune aree del cervello siano più sensibili alla perdita del sonno rispetto ad altre. Lo  studio ha dimostrato però che non c'è bisogno di perdere troppo sonno per diminuire la memoria. Se avviene nella fase del consolidamento, una perdita di sonno, seppur breve, potrebbe essere sufficiente a causare dei deficit abbastanza seri.
 
Per conciliare il sonno e favorire un riposo notturno ottimale ci può aiutare il Niteworks. La sua combinazione di ingredienti brevettata dal Premio Nobel Dr. Louis Ignarro,  stimola la produzione di ossido nitrico,  la molecola più significativa del nostro corpo, assolutamente cruciale per il nostro benessere. Rendendo elastiche le pareti delle nostre vene, l’ossido nitrico influenza le funzioni di praticamente ogni organo del nostro corpo compreso il cervello. L’ossido nitrico infatti è fondamentale per le funzioni  di  memoria , dato che il cervello lo usa per immagazzinare e recuperare la memoria a lungo termine, così come per la trasmissione di informazioni. In altre parole può avere anche un ruolo fondamentale nella prevenzione di malattie come il morbo di Alzhaimer.

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Problemi di insonnia? Durante la notte tendete a non dormire in maniera continuativa e a svegliarvi spesso? Be’, questo potrebbe avere effetti sulla vostra capacità di immagazzinare ricordi.
Che il sonno sia un fenomeno importante da monitorare è cosa nota. Ma è anche un fenomeno estremamente complesso da analizzare, perché è molto difficile considerare un solo parametro visto che ci sono molte variabili in ballo. Per cercare di individuare una correlazione fra l’interruzione del sonno e la perdita di memoria (o più semplicemente problemi a ricordare eventi a breve termine), un gruppo di ricercatori dello Howard Hughes Medical Institute ha utilizzato una tecnica optogenetica (un scienza emergente, che combina tecniche ottiche e genetiche di rilevazione, allo scopo di sondare circuiti neuronali all’interno di cervelli intatti di mammiferi e di altri animali). Sono stati utilizzati come cavie dei topi da laboratorio; con marcatori optogenetici sono stati “segnati” dei neuroni che hanno un ruolo chiave nei processi di eccitazione. Poi, questi neuroni sono stati attivati periodicamente, in modo da interrompere il sonno delle cavie. Dopodiché si è valutata l’attitudine delle cavie a “imparare” e ricordare quel che si era imparato.
Ebbene, i dati pubblicati da Proceedings of the National Academy of Sciences dimostrano chiaramente che il sonno interrotto peggiora le capacità di memorizzazione fino al 72%. In sostanza, un’unità minima di sonno ininterrotto è fondamentale per i ricordi.
Ciò significa che, se vi capita spesso di dimenticarvi cose che fanno parte della vostra quotidianità, c’è la possibilità (ovviamente non esclusiva) che ciò dipenda dal fatto che dormiate male.

Buon sonno e a presto da Blogger Markus
 

venerdì 29 luglio 2011

Antiossidanti: alleati del benessere


Più giovani, meglio protetti dalle aggressioni di virus e batteri, in buona salute: queste sono le promesse degli antiossidanti, sostanze in parte già presenti nel nostro organismo o da introdurre attraverso una corretta alimentazione. Vediamo che cosa sono questi preziosi elementi, qual è la loro funzione e dove li possiamo trovare. La dottoressa Manuela Pastore, dietista di Humanitas, risponde alle domande di Elena Viola

Che cosa sono gli antiossidanti e qual è la loro funzione?

Gli antiossidanti sono sostanze che contrastano, nel nostro organismo, le reazioni chimiche provocate da svariate molecole, fra cui l’ossigeno, responsabili della formazione dei radicali liberi.

I radicali liberi sono sostanze chimiche altamente instabili molto dannose per l’organismo in quanto possono accelerare i processi di invecchiamento cellulare, attivare processi infiammatori, avere effetti cancerogeni, favorire l'arteriosclerosi e il decadimento del sistema immunitario.
Gli antiossidanti sono in grado di fermare le reazioni a catena innescate dal processo di ossidazione, contrastando efficacemente la formazione e l'azione dei radicali liberi. Per questo motivo gli antiossidanti sono anche chiamati antiradicali liberi”.

Quali sono le sostanze antiossidanti e dove si trovano?

Sono antiossidanti – risponde la dottoressa Pastore – alcune vitamine, in particolare i carotenoidi (beta carotene), precursori della vitamina A, la vitamina C, la vitamina E, le vitamine del gruppo B, alcuni minerali, fra cui il manganese, il molibdeno, il rame, il selenio, lo zinco, alcune sostanze definite vitamino-simili come il coenzima Q10, i pigmenti vegetali come i flavonoidi e la clorofilla. Tutti questi composti devono essere introdotti con gli alimenti della dieta, poiché sono sostanze essenziali che l’organismo non è in grado di prodursi da solo.
Altri antiossidanti sono invece già presenti nell’organismo, ad esempio gli estrogeni, la bilirubina, alcuni enzimi e alcune molecole come la transferrina, la ferritina e l’albumina”.

Qual è il ruolo dell’alimentazione nell’assunzione degli antiossidanti?

“L’alimentazione – sottolinea la dottoressa Pastore – è fondamentale per assicurare all’organismo sostanze antiossidanti. L’importante è variare le scelte e non escludere a priori, se non per motivi di salute, determinate categorie di alimenti, perché ognuna contiene sostanze protettive.


E’ vero che il vino contiene antiossidanti?

“Sì – risponde la dottoressa Pastore – è vero che il vino può avere effetti protettivi nei confronti dei radicali liberi in quanto contiene antiossidanti, fra cui il resveratrolo, contenuti nelle bucce dell’uva e altri che si formano durante la fermentazione. Va ricordato però che tale effetto è molto più elevato nel vino rosso rispetto a quello bianco e che l’utilità protettiva si manifesta già con un bicchiere di vino rosso. Pertanto non è assolutamente utile inserirlo nella dieta quotidiana se non c’è già l’abitudine a berlo. Se invece rientra nelle abitudini ricordiamo che è sufficiente un bicchiere a pasto!!”.

In quali casi è utile introdurre nella dieta alimenti ricchi di antiossidanti?

“Molte condizioni – spiega la dottoressa Pastore – possono promuovere un’accelerazione nella formazione di radicali liberi tali, a volte, da superare le difese antiossidanti dell’organismo stesso. Tra le cause ambientali è importante ricordare l’esposizione prolungata ai raggi solari e il persistente inquinamento atmosferico. Tra le cause comportamentali il fumo, l’eccesso di alcol (tale da superare le capacità di smaltimento del fegato), ma anche diete squilibrate con eccessi calorici che possono predisporre all’obesità e a un eccesso di grassi nel sangue oppure che comportano carenze di vitamine e minerali e così via”.

Blogger Markus e renatamarco.hlifeshop.it vi augurano una buona giornata.

martedì 26 luglio 2011

Bicicletta, salutare e di stagione: benifici tanti, pericoli minimi

Economica, divertente, sana ed ecologica, rappresenta il miglior modo per godersi la bella stagione. Un’attività fisica che gli italiani, seppure con qualche anno di ritardo rispetto ad altri Paesi, cominciano ad apprezzare


La bicicletta, economica, divertente, sana ed ecologica, rappresenta il miglior modo per godersi la bella stagione. Un’attività fisica che gli italiani, seppure con qualche anno di ritardo rispetto ad altri Paesi, cominciano ad apprezzare seriamente. Tant’è che mentre il calcio, da sempre in testa alla classifica degli sport più praticati, deve cedere lo scettro alle varie attività da palestra che raccolgono oltre il 30% di appassionati, il ciclismo anno dopo anno acquista fans, posizionandosi saldamente in quarta posizione alle spalle degli sport acquatici. Le varie traversie, cui periodicamente il mondo delle due ruote d’alto livello va incontro, non hanno toccato minimamente il desiderio di mantenersi in forma dei quasi due milioni di connazionali che, grazie ad una attività fisica realmente democratica, in quanto non fa distinzioni né di sesso, né di età, né di portafoglio, offre moltissimi benefici e praticamente quasi zero svantaggi.

BENEFICI — Pedalare é un esercizio di tipo aerobico che, protraendosi nel tempo con un carico di lavoro moderato e costante, allena il sistema cardiovascolare, tonifica la muscolatura e migliora la capacità respiratoria. Entrando nel dettaglio, saranno soprattutto i muscoli della parte inferiore del corpo a lavorare maggiormente, ma con minore impatto sulle articolazioni rispetto al camminare e correre, infatti, è parte integrante della rieducazione funzionale post intervento alle ginocchia, alle anche e alle caviglie. Il cuore, con un’attività regolare e costante, aumenta la propria massa e quindi migliora la sua funzione di pompa, ottimizzando il consumo di ossigeno attraverso un numero di battiti inferiore a quello normale. In pratica, a parità di intensità dell’esercizio, lavora sempre di meno. Inoltre, pedalando si combattono i più pericolosi fattori di rischio cardiovascolare: si perde peso, si migliora il metabolismo degli zuccheri e dei grassi, si riducono i valori della pressione arteriosa e il colesterolo ‘cattivo’ (LDL) in favore di quello buono (HDL). Viene agevolata la circolazione periferica, prevenendo gonfiori e trombosi venose.

RISCHI E CONTROINDICAZIONI — Si possono contare sulle dita di una mano, e tutti sono in qualche modo collegati a disturbi o patologie preesistenti. Per esempio, se soffrite di varici evitate i percorsi in salita, che comportano una forte spinta sui pedali. Se avete problemi alla prostata, utilizzate selle imbottite e sagomate con un’apertura al centro. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la posizione curva che si assume pedalando non ha controindicazioni per la salute della schiena, piuttosto per quella del ginocchio. Ma è sufficiente regolare correttamente l'altezza della sella per evitare che il ginocchio compia uno sforzo eccessivo e rischi un'infiammazione da sovraccarico. Dedicatevi, invece, ad altro solo se soffrite di ernia del disco o di lombo-sciatalgia, specie se in fase acuta. I rischi maggiori per il ciclista amatoriale sono i traumi causati da incidenti stradali, e la parte del corpo più esposta è la testa. Studi e ricerche hanno ampiamente dimostrato che basta un casco per ridurre di molto le probabilità di rimanere feriti in modo grave.

IN BICI SI STA COSI' — Prima di cominciare a pedalare dovete innanzitutto adattare le parti della bici regolabili (sella e manubrio su tutte) alla vostra altezza e corporatura, in modo da garantirvi la postura fisiologicamente più corretta e confortevole possibile. Le misure della vostra bicicletta dovranno essere quindi il frutto del compromesso tra ricerca dell'efficienza e quella della comodità. L’altezza della sella deve essere proporzionata alle vostre misure.

LA SELLA — Possiede due regolazioni, una di inclinazione in avanti ed una longitudinale. In genere, la posizione più comoda è quella orizzontale rispetto al suolo: se la punta è troppo alta potreste, infatti, sentire fastidio nella regione perineale, se troppo bassa tenderete a scivolare in avanti, rischiando di provocare dolori a spalle e braccia. Longitudinalmente avrete assunto la posizione corretta se, una volta saliti in bici e agganciati i pedali, la protuberanza sotto alla rotula del ginocchio più avanzato si trova allineata sulla verticale dell'asse del pedale o comunque nelle sue vicinanze. Per quanto riguarda l’altezza dal suolo, l'errore più frequente è quello di tenere la sella troppo bassa, rischiando di innescare possibili patologie a carico delle ginocchia. Se, invece, pedalando, non potete fare a meno di muovere le anche, significa che, al contrario, è troppo alta. L’ideale è sistemarla ad una altezza tale in cui i fianchi restano fermi ed il ginocchio è leggermente piegato quando il pedale si trova nella posizione più bassa. Fate attenzione a non alzare mai il canotto reggisella lasciando visibile la tacca che segnala il limite massimo.

IL MANUBRIO — Per quanto riguarda il manubrio, ci sono due elementi da tenere in considerazione: altezza e distanza dalla sella. La posizione innalzata è più comoda e permette una migliore visuale, ma perderete qualcosa in salita e fuori sella, mentre più schiacciata è più aerodinamica e potente. L'attacco standard di 10 cm potrebbe essere un buon punto di partenza: una volta seduti in sella con i pedali agganciati e con il manubrio impugnato nella sua parte diritta, i vostri gomiti dovranno essere ancora piegati e il manubrio dovrebbe apparirvi poco davanti al mozzo anteriore.

PEDALARE IN MODO CORRETTO — Regolata l’impostazione della bicicletta, assumete una posizione non rigida con le braccia leggermente flesse. Per mantenere in ogni situazione un buon controllo della bici dovete frenare con al massimo una o due dita (indice o indice e medio). La pedalata dovrà essere rotonda e continua. Evitate, se siete alle prime esperienze, di pedalare ad un ritmo troppo basso, utilizzando marce eccessivamente alte, quelle che in pratica consentono di fare molti metri con una sola pedalata.

QUALE BICI SCEGLIERE — C’è solo l’imbarazzo della scelta. Sul mercato esistono, infatti, una miriade di modelli, ognuno con caratteristiche e costi differenti. Per scegliere quello giusto, prima dell’acquisto, dobbiamo avere chiaro in mente che cosa vogliamo fare. A seconda della risposta potrete orientarvi tra City bike, la due ruote ideale per chi si muove velocemente tra le vie cittadine; bici da corsa, fatta per raggiungere alte velocità su strade asfaltate; mountain bike, adatta a chi ama pedalare in mezzo alla natura, su strade sterrate, scoscese e ripidi pendii.

PRINCIPIANTI ALLENATEVI COSI' — Le esercitazioni sulla bici non dovrebbero durare meno di 40-50 minuti, ma è consigliabile cercare di restare in bici per almeno 90 o 120 minuti. Si deve iniziare con un'intensità tale che la frequenza cardiaca rimanga intorno al 60% della massima teorica per l'età (220 - età = X). Dopo alcune settimane l'intensità del lavoro potrà essere incrementata fino a raggiungere progressivamente il 70-80%. Ovviamente, la seduta di allenamento dovrà prevedere una parte iniziale dedicata al riscaldamento e una parte finale al defaticamento. Preferibile utilizzare una bicicletta dotata di cambio, così da poter affrontare le salite senza difficoltà. E’ bene uscire in bicicletta almeno 3 o 4 volte alla settimana. La continuità e costanza sono molto più importanti dell’intensità e durata. Attenzione a non esagerare: è inutile fare troppi chilometri, in un paio d’ore di pedalata intensa si possono percorrere tranquillamente una quarantina di chilometri, non di più. La bicicletta deve essere sempre piacere e divertimento!

A presto da Blogger Markus, pedalate, pedalate ... e per non disidratarvi H3O Pro, bevanda isotonica, la stessa che usa Leo Messi e tutto il Barcellona Calcio. (mès que un club)

articolo di Mabel Bocchi, gazzetta.it

mercoledì 20 luglio 2011

Dieta: consigli e miti da sfatare
. (3a parte)




Saltare i pasti non fa dimagrire: tutto quello che dovete sapere per non commettere errori al momento di scegliere cosa comprare al supermercato e come alimentarvi






OLIO DI SEMI, OLIO DI OLIVA, BURRO O MARGARINA? — Dibattito apertissimo con tesi spesso contrastanti. Cominciamo con lo sfatare un mito, quello secondo cui l'olio di semi è più leggero di quello d'oliva. Entrambi i tipi hanno 9 calorie per grammo, cosicché il loro potere ingrassante è identico. L'olio di semi che più si avvicina a quello di oliva, per percentuale di acido oleico, è quello di arachide (40-70%), seguito da quelli di mais e di girasole (20-50%).

BURRO OD OLIO DI OLIVA? — L’uno e l’altro. Cento grammi di olio di oliva apportano 899 Kcal, di burro 758 Kcal/100 g, pari al 16% in meno. Cento grammi di burro contengono all'incirca 250 mg di colesterolo, assente nell'olio di oliva, ma considerando che l'assunzione quotidiana di colesterolo non deve superare i 300 mg/die, l'aggiunta di piccole quantità di burro agli alimenti è pienamente compatibile con le regole di un'alimentazione salutistica. Se da un lato il burro è ricco di vitamina A e sali minerali, dall'altro l'olio di oliva è ricco di tocoferoli, steroli vegetali e di altre sostanze con azione antiossidante. Il burro ha un punto di fumo molto basso per cui è bene non utilizzarlo per le fritture, per le quali l'olio di oliva è più indicato. Tale caratteristica dona tuttavia al burro un ottima digeribilità, soprattutto se consumato crudo. Spesso e volentieri il burro viene a sua volta sostituito dalla margarina, un alimento da evitare perché ricco di acidi grassi idrogenati.

TUTTA COLPA DELLA TIROIDE? — Non sempre la carenza di ormoni tiroidei è la causa dei chili in eccesso. La tiroide, una ghiandola che si trova nel collo, produce ormoni che regolano il metabolismo. Almeno il 15% della popolazione adulta (nella maggior parte dei casi femminile) ha qualche grado di disfunzione tiroidea, ma solo l'1% può accusare un aumento di peso come diretto risultato di tale problema.

LA CARNE BIANCA È PIÙ MAGRA DELLA ROSSA? — Non é vero, anzi. Un etto di lombata magra ha solo cinque grammi di grassi, un etto di coscia di pollo arriva a 9 grammi. Più dormo e meno peso? Proprio così. La mancanza di sonno (si dovrebbe dormire dalle 7 alle 8 ore a notte) aumenta la produzione di cortisolo, un ormone che tra l’altro regola l'appetito. Un sonno insufficiente, inoltre, può interferire con la capacità dell'organismo di bruciare i carboidrati, causando innalzamenti improvvisi dei livelli di glicemia nel sangue e, conseguentemente, un aumento dell'immagazzinamento dei grassi.

I CIBI SURGELATI SONO MENO NUTRIENTI DI QUELLI FRESCHI? — I surgelati contengono gli stessi principi nutritivi dei cibi freschi e danno anche maggiori garanzie per i controlli effettuati prima della lavorazione, nonché per la presenza di chiare indicazioni nutrizionali sulla confezione La depressione influenza la dieta? In uno studio condotto su 3500 persone, le donne che soffrivano di depressione moderata o ansia hanno assunto in media 118 Kcal in più al giorno e gli uomini 181 Kcal (Journal of the American Dietetic Association, Maggio 2002). Questi extra si possono tradurre in un aumento di circa 6 Kg per le donne e 9 Kg per gli uomini in un anno.

LE CAUSE? — In base allo studio, le donne depresse o ansiose mangiavano meno frutta e verdura e gli uomini, invece, più cibi grassi. Per le prime è bene sostituire gli snack ad alto contenuto calorico con carote e mele; per i secondi tenere a portata di mano formaggi a basso contenuto di grassi.

LA FRUTTA DEVE ESSERE MANGIATA LONTANO DAI PASTI? — Sbagliato. Mangiare la frutta a fine pasto può bilanciare una ripartizione nutrizionale troppo proteica e evita di assumere altri alimenti glucidici come, per esempio, i dolci.

LE VITAMINE DELLA FRUTTA SONO NELLA BUCCIA? — Contrariamente a quanto si crede, la frutta non è ricchissima di vitamine, comunque contenute soprattutto nella polpa. La buccia è invece ricca di fibre insolubili. Perché mi ‘gonfio’? Se il gonfiore alla pancia è legato a cattive abitudini alimentari, prima di andare in farmacia (o al supermercato) a fare il pieno di probiotici e similari, cominciamo con il limitare una serie di cibi che lo favoriscono. Tra questi, pane fresco con molta mollica, cereali troppo raffinati, brodi ed estratti di carne, carni grasse, cacciagione, insaccati in genere, uova fritte. Tra le verdure, crauti, carciofi, spinaci, cipolle, rucola, ravanelli, cetrioli e sedani.

MANGIARE DI NOTTE FA INGRASSARE? — Le calorie sono calorie, sia di mattina che di sera. Non contano quindi gli orari in cui consumano i pasti, ma l’equilibrio tra credito e debito di energia. Studi sulle scimmie dimostrano che il peso non cambia se assumono il 6% del loro cibo quotidiano di notte o se arrivano al 65%. L’organismo brucia i grassi con la stessa velocità durante il sonno.

MANGIARE LA CARNE E LA PASTA NELLO STESSO PASTO È SBAGLIATO? — Sono circa 2 su 10 gli italiani che incorrono ancora nell'errore di separare gli alimenti. È invece fondamentale che in ogni pasto ci sia il giusto equilibrio fra macronutrienti, cioè carboidrati (per esempio la pasta), proteine (per esempio la carne), lipidi (per esempio i grassi contenuti nel condimento della pasta).

Blogger Markus,

articolo tratto da gazzetta.it di Mabel Bocchi

domenica 17 luglio 2011

Dieta: consigli e miti da sfatare
. (2a parte)




Saltare i pasti non fa dimagrire: tutto quello che dovete sapere per non commettere errori al momento di scegliere cosa comprare al supermercato e come alimentarvi





LE UOVA FANNO MALE AL FEGATO? — Uno studio dell’Università del Surrey ha confermato che i pazienti che hanno mangiato due uova al giorno per dodici settimane al termine del trattamento avevano l’identico livello di colesterolo di prima. Senza contare che le uova sono altamente nutritive, contenendo vitamina D, vitamina B-12 e altre sostanze preziose. Il fatto che contengano colesterolo non deve escluderle dalla dieta. Il colesterolo non è un nemico da combattere, poiché svolge funzioni molto importanti: è il suo eccesso nel sangue che deve essere controllato.

SE HO PIÙ MUSCOLI BRUCIO DI PIÙ? — Con l'aumentare dell'età il metabolismo rallenta e, insieme, la capacità di bruciare calorie. Un modo per superare questo problema è quello di allenarsi. I muscoli bruciano calorie e quindi più ne hai più calorie bruci, anche stando fermo. Puoi aumentare i muscoli in vari modi: con esercizi aerobici, con i pesi, o meglio, con entrambi. Anche una passeggiata o fare le scale al posto dell'ascensore va benissimo. L’importante è farlo con costanza.
Ecco perchè Herbalife insiste nella personalizzazione proteica e presto vedrete che le linee guida della FAO (0,8g per KG) si adegueranno ai nostri standard (1,2-1,6g per KG)

CEREALI E BARRETTE DIETETICHE FANNO DIMAGRIRE? — Non è così, anzi fanno ingrassare quanto e più delle normali merendine. Infatti sono ricchi di zuccheri, carboidrati e dolcificanti sintetici, e alla fine possono avere almeno altrettante calorie dei cibi ‘normali’. Meglio una piccola porzione di dolce standard, piuttosto che un piatto di dolce a basso contenuto di grassi.
Mi sento di dissentire, perchè ci sono barrette così ma anche barrette senza zuccheri e dolcificanti, con poche calorie.


SE MANGIO IN FRETTA INGRASSO? — Sì, e la dimostrazione scientifica ci arriva da uno studio del Laiko General Hospital di Atene, pubblicato sulle pagine del Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism. Il cibo-test usato dai ricercatori è stato un gelato da 300 grammi da gustarsi entro la mezz’ora. Coloro che lo hanno spazzolato in pochi minuti, avevano nel sangue livelli di peptide YY e peptide simile al glucagone decisamente inferiori rispetto a chi lo ha mangiato con tutta calma. Ebbene, questi ormoni prodotti dall'intestino agiscono sul cervello inducendo sazietà e segnalando che il pasto deve interrompersi. Se non si dà loro il tempo di essere prodotti e arrivare al cervello (occorrono almeno 10 minuti dall'inizio del pasto perché ciò accada), il segnale di stop non arriva e, di conseguenza, si esagera.

SONO MEGLIO I GRISSINI DEL PANE? — Mangiare i grissini o i cracker al posto del pane quando si è a dieta non ha senso. A parità di peso, infatti, grissini e cracker contengono più calorie del pane. Per rendere più gradevoli questi prodotti secchi, vengono aggiunti zuccheri e grassi che non si trovano nel pane. Per fare andare d’accordo dieta e digestione, chi trova pesante il pane può scegliere quello con meno mollica. Fermenterà di meno e sarà quindi leggero come i prodotti secchi.

LE DIETE IPERPROTEICHE SONO SICURE? — I regimi alimentari ipocalorici ad alto contenuto di proteine (come la Dieta a Zona o la Dieta del Dr Atkins) richiedono ai reni, il cui compito è quello di filtrare le proteine dagli alimenti che assumiamo, un lavoro supplementare. Se questi "straordinari" vengono richiesti da persone giovani e sane, l’organismo è perfettamente in grado di affrontarli, se viceversa sono più datate, il problema si pone. In uno studio condotto su un gruppo di mezza età (Annals of Internal Medicine, Mar 18, 2003), una persona su quattro mostrava segni di una lieve diminuzione delle funzioni renali. Poiché tale situazione compromette proprio la capacità di filtrare le proteine dagli alimenti, un'assunzione di cibo ad alto contenuto proteico potrebbe rivelarsi una pessima scelta.

Blogger Markus,

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