mercoledì 29 giugno 2011

Il cervello nella pancia

Hai un cervello nella pancia


C'è un secondo cervello dentro di te, una sorta di alieno che lavora dentro la tua pancia al di fuori della tua coscienza. Gestisce l'avanzamento del cibo lungo il tubo digerente, dall'esofago al retto, ed è coinvolto nell'insorgenza di diverse malattie a sfondo psicosomatico, dal bruciore di stomaco cronico alla colite.

Ma pare proprio che sia anche in grado di influenzare il tuo stato d'animo, come dimostrano studi recenti del patologo Michael Gershon, docente alla Columbia University di New York.

Questa sorta di cervello della pancia è formato da centinaia di milioni di cellule nervose che costellano l'intera parete dell'apparato digerente, del tutto simili a quelle della testa. "Il reticolo di neuroni trasmette a velocità rapidissima una serie di messaggi lungo il sistema gastrointestinale, così come fanno tra loro i neuroni del cervello principale", dice Luigi Benini, professore associato di gastroenterologia all'Università di Verona.
Attraverso il nervo vago, il cervello dell'addome e quello della testa dialogano e si influenzano a vicenda. "Avviene in un rapporto equilibrato, senza sudditanze", spiega Eugenio Parati, direttore del Dipartimento di malattie cerebro-vascolari dell'Istituto Neurologico Besta di Milano. "Un esempio? Sappiamo che l'ansia accentua in molte persone la sindrome del colon irritabile, ma sembra sia vero anche il contrario: la presenza dell'infiammazione al colon può dare il via all'ansia". E diversi studi rivelano che malattie come il Crohn e la colite ulcerosa possono facilitare l'insorgenza della depressione.
"Si è anche capito che all'origine di un disturbo come la dispepsia, chiamata spesso gastrite, ci sia proprio il sistema neurale addominale, che reagisce in persone predisposte alle tensioni emotive elaborate dal cervello principale", dice Vincenzo Savarino, professore ordinario di gastroenterologia all'Università di Genova.

DIMMI COME DIGERISCI E TI DIRO' CHI SEI
I tuoi due cervelli producono, fra l'altro, le stesse molecole: in particolare la serotonina, il neurotrasmettitore che ha un ruolo chiave nella regolazione dell'umore.
"Proprio per questo si comincia a pensare che il cervello della pancia abbia un'influenza sugli stati d'animo e sulla personalità", spiega Massimiliano Valeriani, neurologo dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. "Anche se è vero che la serotonina creata dai neuroni dell'intestino tende a rimanere in zona e determina effetti che sono indirizzati al buon funzionamento della digestione". Questo intreccio tra i due cervelli potrà condurre in futuro ad un modo diverso di curare le malattie dell'addome.

ESISTE UN'EMICRANIA ADDOMINALE!
"Succede a volte che un bimbo abbia forti dolori alla pancia, senza mostrare in realtà alcun segno di infiammazione o di danni allo stomaco e all'intestino", continua Valeriani. "Ebbene: si è scoperto che un'alterazione della funzionalità del cervello, come quella che è propria dell'emicrania, può produrre dolore tramite il sistema nervoso dell'addome, e non tramite quello della testa. Così l'emicrania invece che dare mal di testa può produrre mal di pancia".
Ma perché il collegamento fra i due cervelli può andare in tilt, creando situazioni-paradosso come l'emicrania addominale? "Alcuni studi dimostrano che dietro certe patologie intestinali c'è un'anomalia di reazione da parte del cervello numero uno. Grazie a tecniche di studio neurofisiologiche abbiamo verificato che gli impulsi dolorosi provenienti da colon e retto(stimolati elettronicamente in via sperimentale) vanno ad attivare un'area del cervello delle persone sane e un'altra, un po' spostata all'indietro, nei pazienti con la sindrome del colon irritabile. Quando tali meccanismi saranno più chiari, riusciremo a trovare terapie più mirate".

Intanto sappi che quando vivi una brutta notizia come un pugno nello stomaco, tutti e due i tuoi cervelli l'hanno presa male. E sappi che se farai una buona digestione anche l'umore ti ringrazierà.

articolo tratto da "OK la salute prima di tutto", n.6 giugno 2011, scritto da Paolo Rossi Castelli

Blogger Markus

Si dimagrirà mangiando? E' la sfida del prossimo futuro. Il cervello nella pancia possiede una fittissima rete di sensori che gestiscono l'avanzamento del cibo durante la digestione. I neuroni intestinali intervengono anche nell'analisi delle diverse sostanze che compongono gli alimenti e nella valutazione del loro contenuto energetico. E non basta: Il cervello nella pancia contribuisce alla gestione del senso di fame o di sazietà. Sono allo studio cibi che "controlleranno" l'appetito delle future generazioni.

domenica 26 giugno 2011

Vuoi scacciare la stanchezza? Bevi tè freddo




Sei a fine giornata e il caldo ti ha reso senza forze? Hai passato una brutta notte e ti attende una riunione a metà mattina? Bevi un bicchiere di tè freddo. Uno studio pubblicato sulla rivista Nutritional Neuroscience esalta i benefici dell'infuso contro il senso di stanchezza. Gli esperimenti su 44 volontari hanno dimostrato che chi di loro sorseggiava tè era più concentrato e vigile nell'esecuzione di una serie di esercizi.


La ricerca si aggiunge a una mole di studi sulle virtù della bevanda, le cui sostanze hanno proprietà dimagranti, antiossidanti, antinfiammatorie e protettive nei confronti delle malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di tumore (reni, pelle, seno, bocca, prostata). D'estate è perfetto il tè freddo, che mantiene le stesse caratteristiche dell'infuso caldo. "Vanno bene anche le bevande confezionate, perché il potere antiossidante è lo stesso delle infusioni fatte in casa", spiega Mauro Serafini (ricercatore INRAN). "Che siano alla pesca o al limone poco cambia. Prima di berli è bene leggere l'etichetta: possono essere ricchi di zuccheri o contenere coloranti e aromi".

INFUSI E TISANE.
Ecco alcune ricette per infusi e tisane che puoi preparare a casa, con ingredienti da acquistare in confezioni già pronte al supermercato, come i filtri di tè verde, o in erboristeria, da conservare in contenitori di vetro, al riparo da luce e umidità, evita di dolcificare! Altrimenti usa il miele al posto dello zucchero.

"Perché la bevanda naturale aiuti a dimagrire è necessario berne una o due tazze al giorno per un ciclo di 20 giorni" spiega il dott. Visconti. "Si possono fare anche più cicli, con un intervallo di qualche settimana tra l'uno e l'altro: un'assunzione continuativa può provocare fenomeni di accumulo e quindi di intossicazione.

Tè verde: aumenta il dispendio energetico dell'organismo e stimola l'organismo. "Il merito è dell'azione delle catechine e della caffeina, contenute in grandi quantità nelle sue foglie", spiega Daniela Giachetti. "Queste sostanze aiutano le cellule a rendere più efficiente l'uso di energia: viene accelerato il metabolismo dei grassi e si rallenta il loro accumulo". I primi a scoprirlo sono stati alcuni scienziati dell'Università di Ginevra: bevendo tè verde, secondo le loro indagini, si arriverebbe a consumare il 4% in più di calorie al giorno.

Preparazione dell'infuso: "Lascia in infusione due cucchiaini di tè verde in acqua bollente a 80 gradi e non a 100: il calore troppo elevato potrebbe danneggiare le proprietà di alcune sostanze" raccomanda Ciro Vestita. "Gustalo amaro, senza l'aggiunta di zucchero, latte, limone e nemmeno miele".
Quanto: due tazze al giorno a stomaco vuoto.
Attenzione a ... non sono riportati effetti collaterali, se non una possibile riduzione della pressione sanguigna.

Il nostro consiglio: il nostro infuso di erbe è protetto da ben 3 brevetti, contiene le migliori erbe al mondo, non ti resta solo che scegliere il gusto e ordinarlo.

A presto Blogger Markus

Articolo tratto da "OK la salute prima di tutto" n.6-Giugno 2011
Mauro Serafini,
ricercatore INRAN, Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione
Marco Visconti, responsabile a Roma degli ambulatori di medicina non convenzionale al Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina.
Daniela Giachetti, presidente Società Italiana di Fitoterapia.
Ciro Vestita, docente a contratto di fitoterapia all'Università di Pisa.

mercoledì 22 giugno 2011

Caffè, sushi e tacchi a spillo
in gravidanza adesso si può













Caffè, sushi e tacchi a spillo 
in gravidanza adesso si può.
Un muro di divieti associa la gestante alla condizione di malata. Ora un volume scardina i falsi miti delle donne in attesa. E salva Victoria Beckham: non c'è nulla che sia veramente proibito nello stile di vita di chi aspetta un figlio.


Tacco dodici. Voli in aereo. Troppi impegni. La vita di sempre si concilia con la maternità? Se lo chiedono i tabloid inglesi con una tirata d'orecchie alla 37enne Victoria Beckham, in attesa del quarto figlio che nascerà a luglio, appena fotografata a Los Angeles elegantissima e, a dispetto della pancia, su un vertiginoso stiletto. Non è il tempo di fermarsi, ridimensionare gli impegni e prendersela con calma in attesa del lieto evento? le suggerisce il Mail on line.

Eppure non c'è nulla nel suo comportamento (dallo stile di vita fino agli accessori) che sia proibito a una donna che aspetta un bambino e sia in buona salute, come appare Posh. Stando almeno all'ultima bibbia appena pubblicata sull'argomento (la Guida definitiva per le mamme alla gravidanza e alla nascita) firmata da tre ginecologhe californiane che, in 15 anni di esperienza e dopo aver fatto nascere più di 10.000 bambini, hanno deciso di dire basta ai falsi miti in materia. Quelli che rimbalzano dalle domande rivolte dalle gestanti al ginecologo alle credenze tramandate tra le generazioni. Le autrici si propongono di ridurre lo stress che, causa cattive informazioni, accompagna le donne in gravidanza e abbattere quel muro di divieti che associa la gestante alla condizione di malata. La vita normale vada avanti, dunque: dai pasti al sesso, dal lavoro alla posizione nel letto, è il messaggio tra le righe.

Se è vero che si è in due, falso anzi dannoso mangiare per due: in gravidanza servono solo 300 calorie in più al giorno e, al contrario, l'obesità delle madri è legata alle complicazioni durante il parto. Sui cibi c'è più libertà di quanta se ne immagini: sì al pesce crudo come il sushi, al salmone affumicato perché ricco di omega-3. Permessi gli hamburger ben cotti: non diffondono batteri come la Listeria. L'eccesso di caffeina può causare le palpitazioni ma una tazza al giorno non fa male. L'alcol poi: uno studio pubblicato sul Journal of epidemiology and community health suggerisce che un moderato consumo (uno o due bicchieri a settimana) non danneggia il feto. È l'abuso legato alla sindrome alcolica fetale, una delle più gravi patologie per il feto. Chi ha un gatto lo accarezzi, ci giochi: solo i suoi escrementi sono veicoli della toxoplasmosi. Nessun effetto negativo sul feto da tinture per capelli e smalti per unghie. Falso che creme e oli mettono al riparo dalle smagliature: la loro formazione dipende dalla presenza di collagene e da fattori genetici. Il lavoro non è nemico della dolce attesa. Stare davanti al computer non fa male, se si usa un laptop meglio poggiarlo su un tavolo, suggeriscono le esperte. A letto si può scegliere la posizione preferita: dormire sul lato sinistro come di schiena, perché se la pancia comprime la vena cava che passa lungo il lato destro della colonna vertebrale non inibisce l'afflusso di sangue al cuore e all'utero. Meglio evitare saune, Jacuzzi e i bagni, non del tutto ma quelli con una temperatura troppo calda, secondo l'American College of Obstetricians and Gynecologists.

La forma della pancia per capire se sarà maschio o femmina è menzognera mentre, salvo particolari controindicazioni, i rapporti sessuali sono consigliati: uno studio del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists inglese ha dimostrato il ruolo delle prostaglandine presenti nello sperma nell'induzione al parto. Camminare non rende il parto più veloce, ma la mamma non s'abbandoni alla pigrizia. Se fa ginnastica sopporta meglio il peso della pancia e il bimbo che porta con sé si allena insieme a lei con effetti benefici sul suo cuore. 

Blogger Markus,

articolo di PAOLA COPPOLA, www.gazzetta.it
 

domenica 19 giugno 2011

La dieta estiva dei bambini

I consigli per fare bene

I ragazzi durante l'estate hanno un meccanismo di autoregolazione più funzionale rispetto a quello degli adulti. Ecco alcuni suggerimenti sull'alimentazione dei più giovani nei mesi caldi.

In estate si brucia meno energia per mantenere costante la temperatura corporea rispetto a quando fa freddo e, di conseguenza, l’organismo ha bisogno di assumere una quantità minore di calorie attraverso l’alimentazione. I piccoli, in particolare, hanno un meccanismo di autoregolazione più funzionale rispetto a quello degli adulti e, per questo motivo, quando fa caldo tendono a diventare inappetenti. Con grande preoccupazione dei loro genitori che spesso, sbagliando, commettono l’errore di insistere o addirittura forzarli a mandare giù qualche boccone in più. Un ottimo metodo per fare interpretare il cibo come una specie di punizione e rischiare di trasformare una fisiologica e temporanea svogliatezza estiva in un vero e proprio disturbo dell’alimentazione. E’ bene, quindi, imparare a rispettare le esigenze dei propri bambini, puntando su una dieta bilanciata, leggera e ricca di vitamine. E soprattutto, è fondamentale evitare la disidratazione dovuta ai liquidi e sali minerali persi con la sudorazione. Come? Tanta acqua, ma anche succhi di frutta, spremute, verdura e frutta. Per gestire il quotidiano bisogna tuttavia avere le idee chiare anche su altri aspetti del regime alimentare più corretto per un bambino che sta crescendo e che, nonostante le alte temperature, è abituato a consumare molte energie muovendosi e giocando.

Ecco dunque il vero e falso dell'alimentazione dei piccoli:

1. D’ESTATE NON SONO NECESSARI I 5 PASTI AL GIORNO — Falso. Una distribuzione equilibrata delle calorie è sempre utile per il mantenimento della salute. L’organismo umano, consuma continuamente energia, gli alimenti suddivisi in 5 pasti forniscono le sostanze necessarie per garantire il fabbisogno energetico e le necessità dei diversi organi senza incorrere in eccessi o in difetti. Importante tuttavia evitare il consumo di alimenti al di fuori di tali occasioni, promuovere e valorizzare la colazione sia come quantità che come qualità, imparare a scegliere gli alimenti più corretti per spuntini e merenda. A tale proposito è utile ricordare che lo spuntino del mattino deve prevedere il 5% di tutte le calorie necessarie ogni giorno e la merenda di metà pomeriggio il 10%. Gli alimenti consigliati, da variare settimanalmente sono: frutta di stagione o spremute; yogurt parzialmente scremato; pane integrale (ad esempio pane e olio o pane e pomodoro), fette biscottate, prodotti confezionati nutrizionalmente adeguati, gelato.

2. NON SI DEVE BERE TROPPO, PERCHÉ ALTRIMENTI SI SUDA — Falso. Bambini e adolescenti devono bere a volontà per poter reintegrare le perdite di liquidi. La disidratazione è sempre dietro l’angolo in quanto la specie umana, a differenza di quella animale non riesce, bevendo, a introdurre subito tutti i liquidi davvero necessari.

3. PER LA PRIMA COLAZIONE OCCORRE SEMPRE PRENDERE QUALCOSA DI CALDO — Falso. I ragazzi, soprattutto nelle giornate afose, rifiutano a colazione i cibi caldi come ad esempio il latte o il tè. Per evitare che la saltino è sufficiente proporre loro alimenti appetitosi e magari inediti. Bene yogurt, prosciutto e melone, succhi di frutta, latte freddo, eventualmente con cereali secchi.

4. PER LA MERENDA È SUFFICIENTE IL GELATO — Vero. Abbiamo detto che la merenda deve fornire il 10% di tutte le calorie necessarie ogni giorno, perciò 120 a due anni, 150 a quattro, 170 a sei, 200 da otto anni a dodici; ebbene, 100 grammi di gelato fiordilatte contengono 218 calorie, mentre quello alla frutta 165. Da tenere presente che il gelato fornisce oltre al giusto apporto calorico, anche elementi importanti per la crescita come proteine, calcio, fosforo, ferro e vitamine A, B1 e B12. Va bene sia quello artigianale che quello confezionato. Quindi nessun problema.

5. IL LATTE È DA PREFERIRE A UNA BIBITA ANALCOLICA — Falso e vero. Innanzitutto, il latte è un alimento e non una bevanda. Un alimento ricco per altro di importanti nutrienti. Detto ciò, non si può trascurare il fatto che molti bambini (circa il 5% nella popolazione bianca, ma sino al 50-80% nelle minoranze etniche) sono intolleranti al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte. La quantità di latte e latticini tale da determinare sintomi di intolleranza è molto variabile. Molti soggetti che hanno una ridotta attività intestinale della lattasi, l’enzima che scompone il lattosio in zuccheri più semplici, possono bere un bicchiere di latte senza alcun problema. Analogamente, i formaggi stagionati, che hanno un basso contenuto di lattosio, e i prodotti a base di latte fermentato, come lo yogurt, sono in genere ben tollerati. Inoltre, l’introduzione costante di cibi contenenti lattosio nell’ambito dei pasti induce un progressivo adattamento e la riduzione della quantità totale di lattosio ingerita in un solo pasto può migliorare la tolleranza negli individui sensibili.

6. D’ESTATE SI DEVE EVITARE DI MANGIARE PASTA E RISO — Falso. Pasta e riso sono alimenti completi che possono essere proposti ai bambini in molti modi in funzione dei loro gusti. La pasta rispetto al riso ha un contenuto calorico leggermente superiore, è più ricca di lipidi, proteine e fibre mentre è più povera di acqua e carboidrati. Occorre però precisare che il riso, pur avendo un contenuto proteico inferiore alla pasta, ha un indice chimico (il rapporto tra la quantità di un dato aminoacido in un grammo della proteina in esame e la quantità dello stesso aminoacido in un grammo della proteina di riferimento biologica che è l'uovo) superiore che lo rende sotto questo punto di vista equivalente, se non addirittura superiore alla pasta. Più è alto questo indice e maggiore sarà la percentuale di aminoacidi essenziali. Il riso è anche più digeribile poiché l'amido di riso è composto da granuli di dimensioni inferiori ed è povero di amilosio: necessita solamente di 1 o 2 ore di attività gastrica contro le 3 o 4 ore della pasta.

7. SE SI FA ATTIVITÀ FISICA NON SI DEVE BERE TROPPO — Falso. Quando l’esercizio fisico è intenso e soprattutto quando fa molto caldo si deve bere prima di iniziare e poi almeno ogni 20 minuti, senza aspettare di avere sete.

8. CON IL CALDO NON SI DEVE MANGIARE LA CARNE — Falso. Si dovrebbe mangiarla minimo tre volte la settimana, perciò, visto che quasi sempre non è molto gradita dai giovani, è bene sostituirla con altri alimenti ricchi di proteine come uova, formaggio e, specialmente se siamo al mare, pesce, che tra l’altro è un’ottima fonte di Omega-3, che aiutano lo sviluppo delle funzioni intellettive e del sistema immunitario.

9. I FRITTI D'ESTATE FANNO BENE — Vero. I fritti (si possono iniziare a far mangiare dal terzo anno di età) sebbene richiedano molto tempo per essere digeriti, e di conseguenza devono essere proposti con molta parsimonia, sono in genere molto appetitosi, quindi particolarmente indicati in questo periodo, in cui l’appetito lascia a desiderare. Un’unica indicazione: scegliere l’olio extravergine di oliva o di girasole, da usare una sola volta.

10. SONO NECESSARI FARMACI CHE STIMOLINO L'APPETITO — Falso. Non è necessario. L’inappetenza è provocata dal caldo, perciò basta aspettare che la temperatura si normalizzi e i ragazzi ritorneranno a mangiare come e più di prima. Il miglior sistema per stimolare l’appetito è quello di far svolgere attività fisica, perciò anche se fa caldo, vita all’aria aperta, sport e movimento in generale, e limitare al massimo tutte le attività sedentarie, prima fra tutte televisione e pc.

Articolo tratto da gazzetta.it (Con la collaborazione della Dott.ssa Elvira Verduci, Pediatra, Dottore di ricerca in nutrizione Clinica dell’Ospedale San Paolo di Milano)

mercoledì 15 giugno 2011

La dieta mediterranea


La dieta mediterranea è molto popolare, e come potrebbe essere altrimenti? Sapori squisiti, cibi gustosi e tanti benefici per il benessere e per la salute. Si può desiderare di più?


La dieta mediterranea è caratterizzata da:

1) Utilizzo di olio extravergine di oliva (al posto di burro e margarina)

2) Tante verdure, frutta, cerali, legumi, se mi e frutta in guscio

3) Moderato consumo di pesce, specie di pesci grassi

4) Consumo medio-basso di latticini; in particolare, formaggio e yogurt. Fai attenzione ai grassi saturi dei latticini

5) Consumo medio-basso di uova (3-4 la settimana)

6) Cibi freschi di stagione

7) Uno o due piccoli bicchieri di vino rosso durante i pasti principali

Oggi Herbalife ti propone un sapore del Mediterraneo con la nuova Zuppa di pomodoro Gourmet, aromatizzata con basilico e origano. La giusta alternativa per uno spuntino sano e appagante.

Allora cosa aspetti?
Contatta il tuo Distributore Indipendente Herbalife e provala oggi stesso!


Mangia bene, dormi profondamente

Ecco alcuni consigli del Dott. Luigi Gratton per una buona nutrizione e un buon sonno notturno.

- Fai una cena più leggera, a base di insalate, verdure, frutta, cereali integrali e fagioli

- Una zuppa di lenticchie, un'insalata e qualche frutto per dessert

- Se la caffeina ti tiene sveglio, evita di bere bevande che ne contengono nelle 6-8 ore prima di andare a dormire

- Modera l'assunzione di alcol per evitare un sonno disturbato

- Bevi liquidi soprattutto durante la giornata e riducili dopo cena. Se devi prendere medicine al momento di coricarti, usa una piccola quantità d'acqua

- Se hai l'abitudine di fare uno spuntino a letto, scegli cibi con un elevato apporto di calcio per favorire il rilassamento muscolare

- Un bicchiere di latte tiepido è un noto rimedio della nonna contro l'insonnia!

Blogger Markus

articolo tratto da Aspire n.165, inserto Herbalife Today

domenica 12 giugno 2011

Le proteine


Le proteine sono uno degli ingredienti principali di cui l'organismo ha bisogno ed è quindi necessario garantirne un apporto adeguato ogni giorno. Le proteine sono composte da elementi di base chiamati aminoacidi. Molti di questi aminoacidi sono "essenziali" perché l'organismo non è in grado di produrli e quindi devono essere assunti con la dieta.

Ogni cibo contiene una diversa quantità di aminoacidi. I cibi ad alto apporto proteico vengono classificati come proteine complete o incomplete. In generale, le proteine animali tendono ad essere considerate proteine complete che contengono tutti gli aminoacidi essenziali, mentre le proteine incomplete (alcune proteine vegetali) ne contengono solo alcuni.

Quali cibi sono buone fonti di proteine?

Carni rosse magre, tacchino, pollo, pesce e uova sono ottime fonti di proteine animali.

Buone fonti di proteine vegetali sono la soia, i fagioli, le lenticchie e i piselli. Le uniche proteine vegetali che contengono tutti gli aminoacidi essenziali sono i semi soia e i cibi derivati ed un cereale chiamato quinoa.

Le proteine in polvere ricavate da soia e siero del latte o dall'albume dell'uovo possono essere aggiunte ad altri cibi per aumentarne l'apporto proteico.

Aggiungi Formula 3 Integratore Proteico in polvere ai tuoi pasti per avere una carica extra di proteine tutti i giorni.

Prova questa gustosa ricetta per il tuo frullato Formula 1: Delizia di nocciole

- 2 misurini (cucchiai) di Formula 1 Vaniglia
- 150 ML di latte di soia
- 2 cucchiai di yogurt magro
- 1 cucchiaio di nocciole tritate

Frulla il tutto e gusta questa delizia al gusto di vaniglia e nocciola

Blogger Markus

articolo tratto da Aspire n.165, inserto Herbalife Today

mercoledì 8 giugno 2011

Il cibo come carburante ...

Il corpo umano è una macchina complessa che necessita della giusta miscela di carburante per funzionare con la massima efficienza. Questa energia gli viene data attraverso il cibo. Per questo quello che mangiamo svolge un ruolo estremamente importante ai fini del dispendio energetico.


Gli zuccheri provocano sbalzi di energia
Molte persone che si lamentano di avere poca energia non sanno che ciò può essere dovuto a scelte alimentari sbagliate e più precisamente a un eccessivo consumo di zuccheri. Ogni anno assumiamo in media più di 65 chili di zuccheri attraverso dolci e bevande. Un massiccio consumo di zuccheri produce una rapida carica iniziale di energia che però svanisce altrettanto rapidamente. Gli zuccheri lavorati come pasta, riso, pane e patatine fritte provocano questi sbalzi nei livelli di energia. Per rimediare a ciò, basta seguire una dieta sana con tanta frutta e verdura, proteine magre e abbondante idratazione.

Giochi d’acqua
L’idratazione è fondamentale per la salute dell'organismo e la quantità di acqua che beviamo incide enormemente anche sui livelli di energia. Basta un calo di appena il 5% dei fluidi corporei per provocare una perdita del 25-30% delle energie in un individuo normale. Otto bicchieri d’acqua al giorno, equivalenti a circa 2 litri, garantiscono una buona idratazione. Un’adeguata idratazione favorisce una buona funzionalità dell’organismo e previene l’affaticamento.

Macronutrienti
Oltre che di acqua, il corpo ha anche bisogno di cibi ad alto apporto energetico per eseguire le normali attività quotidiane. Tutti i cibi vengono scomposti in tre principali macronutrienti: carboidrati, grassi e proteine. Alcuni carboidrati sono una buona fonte di energia, mentre altri possono provocare squilibri negli zuccheri del sangue. Alimenti a base di cereali integrali come pane o riso integrale possono aiutare a regolare gli zuccheri nel sangue. Altri carboidrati, come cioccolato, bevande gasate, patatine fritte e merendine sono zuccheri semplici che invece provocano bruschi sbalzi nei livelli di zuccheri nel sangue. Esistono anche diversi tipi di grassi. L’olio di semi di lino, l’olio di pesce e gli oli naturali contenuti in semi e frutta in guscio sono salutari e aiutano ad aumentare i livelli di energia. Tutti i trans grassi sono da evitare, quindi ricorda di leggere bene le quantità riportate in etichetta. Le proteine sono il terzo gruppo di macronutrienti essenziali per la produzione di energia. Le fonti migliori di proteine sono le carni magre, il pesce, le carni bianche e le proteine di soia. Evita le proteine contenute nei cibi già pronti poiché prive di valore nutrizionale e spesso sottoposte a lunghi processi di lavorazione. Ricorda anche di evitare i tagli di carne più grassi. Privilegia tagli più magri come il filetto o il sirlon.

Un ottimo modo per evitare l’andamento altalenante degli zuccheri nel sangue è iniziare la giornata con una colazione equilibrata. Quando si vuole controllare il proprio peso è importante mantenere in equilibrio i livelli di energia. Con i suoi 3 prodotti, la Colazione Equilibrata Herbalife fornisce all’organismo energia costante, giusto equilibrio di carboidrati e proteine ed aiuta a migliorare l’idratazione*.

Energia che dura
Il corpo ha bisogno di cibi ad alto apporto energetico per svolgere le normali attività quotidiane e per mantenere costanti i livelli di energia. Ricorda sempre che seguire una buona nutrizione, bere tanta acqua ed evitare i cibi con troppi zuccheri aiuta ad avere le energie necessarie per tutta la giornata.

Luigi Gratton - Vice Presidente per la formazione nutrizionale Herbalife (NAB)

Nota: *Nell'ambito di un regime alimentare ipocalorico volto alla perdita o al controllo del peso.

domenica 5 giugno 2011

La moda delle intolleranze alimentari

Ormai c'è un esercito di intolleranti a qualche cibo. Chi elimina i lieviti, chi i latticini, e via così. Vittima di test sulle intolleranze alimentari che si chiamano Dria, Vega, citossico o Alcat.
Questi pseudoesami servirebbero per scoprire la ridotta capacità dell'organismo di metabolizzare un cibo, con susseguenti gonfiori e malanni. Per individuare l'alimento incriminato, analizzano condizioni variabili: dalle non meglio precisate vibrazioni energetiche (Vega) alle alterazioni dei globuli bianchi (citossico).

Qual è il problema? Non ci sono studi scientifici a supporto di tali test. Non a caso se ci sottopone allo stesso esame più volte, si hanno risultati differenti. E, non a caso, una persona su due risulta intollerante a qualcosa. Eppure, sembra che 40 italiani su 100 si sottopongano a uno di questi test non convenzionali. In barba ai costi, che si aggirano sui 200-300€ a esame. E' una moda. Tanto diffusa quanto insensata. Inseguita con la speranza di perdere una o due taglie o di allontanare un malessere. Va fatta chiarezza. Un alimento può scatenare intolleranza o allergia. Per la medicina ufficiale solo due persone su cento soffrono di intolleranze alimentari. Quelle reali sono dovute a difetti di produzione di enzimi digestivi (come da lattasi, che rende intolleranti al latte), diagnosticabili tramite i test sul respiro. Poi c'è l'intolleranza al glutine (malattia celiaca), che si accerta dosando nel siero gli anticorpi specifici. Nelle allergie, a scatenare la reazione è l'allergene contenuto nell'alimento: una proteina, che innesca la produzione sbagliata di anticorpi, creando un'infiammazione. Come si diagnosticano? A disposizione ci sono gli esami seri: dal prick test agli esami molecolari, che si effettuano dal medico specialista, l'allergologo.

A presto Blogger Markus,

articolo tratto dal n.6 di "OK la salute prima di tutto", scritto da Donatella Macchia, responsabile Servizio per la diagnosi e il Follow Up di allergie e intolleranze alimentari al San Giovanni di Dio di Firenze.

mercoledì 1 giugno 2011

Benessere

La definizione data dall'Organizzazione Mondiale della Sanità è la seguente: stata di completo benessere fisico, psichico e sociale e non di semplice assenza di malattia.

Lo stare bene con se stessi coincide con la cultura della prevenzione, quindi prima di tutto conoscersi, delineare il perimetro del proprio benessere individuale e poi assumere stili di vita adatti per mantenerlo. Prevenzione non significa privazione, ma piuttosto scelta consapevole di quei comportamenti che per ciascuno risultano più salutari.

Per farvi capire meglio come si può ottenere il proprio benessere, cioè il giusto equilibrio tra mente e corpo, unito all'amore verso se stessi, eccovi i 4 capisaldi ispirati al principio della prevenzione così come li intende il Dott. Umberto Veronesi, medico di fama mondiale, direttore dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, e creatore della Fondazione che porta il suo nome.

Il primo è l'ALIMENTAZIONE: il cibo è gusto, tradizione, cultura e anche uno strumento fondamentale di salvaguardia del proprio benessere. La scienza ha dimostrato che esistono alimenti dannosi, da ridurre o evitare, e alimenti che aiutano a proteggerci anche dalle malattie più gravi, come alcuni tumori e le patologie cardiovascolari. Seguire una buna alimentazione è facile. La regola d'oro è la moderazione, dunque mangiare poco, e variare gli alimenti. Da una parte riducendo al minimo, o meglio eliminando, le carni, dall'altra privilegiando frutta e verdura.

Il secondo caposaldo è ancora più elementare: dire NO al fumo è un imperativo morale nei confronti di se stessi. Il legame sigarette-malattie è così evidente che fumare oggi è una forma di mancanza di rispetto verso la propria vita e la propria salute.

Il terzo caposaldo è svolgere ATTIVITA' FISICA moderata e costante. Il nostro corpo è costruito per il movimento e la sedentarietà è un'abitudine acquisita. Dunque, per mantenere un'armonia con la nostra stessa natura dobbiamo compensare le abitudini della vita tipica delle società occidentali dedicando tempo al movimento.

Il quarto caposaldo è mantenere ATTENZIONE COSTANTE AL BENESSERE PSICHICO. Se la salute è equilibrio mente-corpo, non ci può essere un divario tra ciò che avvertiamo con i nostri sensi e ciò che percepiamo con la nostra psiche. Non possiamo ignorare che un problema dell'era moderna è che, se da un lato aumenta il benessere fisico, dall'altro diminuisce, o per lo meno non cresce di pari passo, quello psichico, quasi che la società del benessere contribuisca ad ampliare il disagio mentale.
Aumenta la vita media e la sua qualità, e contemporaneamente aumentano le depressioni, i suicidi anche nei giovani, gli omicidi anche in famiglia, le separazioni. E' importante quindi prendersi cura del proprio corpo, ascoltare i suoi segnali di allarme, controllare il proprio stato di salute, ma allo stesso tempo non trascurare mai il nostro rapporto con noi stessi e poi con gli altri: con familiari e amici, ma anche con i colleghi e la comunità nel suo insieme.

Io (dice il dott. Veronesi), per esempio, mi difendo dallo stress con la riflessione: esamino di continuo i miei comportamenti e le mie reazioni e altrettanto faccio con quelli degli altri. Penso che l'acquisizione di consapevolezza sia un esercizio importante, che tutti possono compiere.

Blogger Markus

articolo tratto dal numero 6 - giugno 2011 di "OK la salute prima di tutto"