mercoledì 11 maggio 2011

Invecchiamento cutaneo: intervista al Dr. Paolo Giacomoni



Parliamo con il Dr. Giacomoni, Direttore Ricerca e Sviluppo dei Laboratori Clinique, di invecchiamento cutaneo e delle nuove tecnologie che ci aiutano a combatterlo.
Il Dott. Giacomoni, Direttore della Ricerca dei Laboratori Clinique negli Stati Uniti, è responsabile della ricerca di biologia cellulare e molecolare.




Nato a Milano, ha ottenuto un Master in Fisica Atomica presso l’Università di Milano e un dottorato in Biochimica presso l’Università di Parigi. Ha proseguito i suoi studi post-universitari negli Stati Uniti.
Prima di collaborare con Clinique, ha trascorso 12 anni in Italia ed in Francia come ricercatore di biologia sui problemi legati all’invecchiamento, svolgendo la sua attività sia in università che presso aziende private.

Cosa si può dire dell’invecchiamento cutaneo?
Innanzitutto, bisogna ridurre il più possibile gli stress endogeni ed esogeni. Inoltre, è necessario usare prodotti che agiscono in sincronìa con i cicli naturali della pelle per aiutarla a contrastare al massimo i fattori ambientali. Riuscire ad ridurre il carico ambientale sulla pelle e, contemporaneamente, massimizzare la sua performance consente di ottenere il meglio per la pelle di ogni età.

Qual è la differenza fra stress mentale e stress ambientale e quanto influisce sul processo di invecchiamento?
L’invecchiamento cutaneo è una combinazione di due fattori: invecchiamento ambientale ed invecchiamento naturale. La componente ambientale è collegata a fattori esterni ed interni: i primi sono raggi UV, ozono, fumo e altre forze ambientali che contribuiscono, dall’esterno, ad invecchiare la pelle soprattutto con l’azione dei radicali liberi e delle microinfiammazioni. I fattori interni, invece, dipendono dallo stress mentale e si traducono in danni al sistema di riparazione cutanea attraverso il sistema nervoso. Le ricerche hanno dimostrato, ad esempio, che la riparazione della barriera idrolipidica nelle donne in fase di divorzio o alla fine di un rapporto di coppia incontra maggiori difficoltà e richiede un tempo superiore a quello normale. Grazie a numerosi studi scientifici, oggi sappiamo che lo stile di vita personale si ripercuote direttamente sulla velocità di invecchiamento e che esiste un percorso biologico ben distinto in cui lo stress mentale contribuisce a danneggiare visibilmente la pelle.

Quindi, lo stress quotidiano è un’aggravante dell’invecchiamento naturale?
Se l’invecchiamento è naturale, diminuisce la capacità di resistere e riparare i danni causati dagli agenti esterni. Quando si invecchia, aumenta la percentuale di danni di tipo cumulativo perché diminuisce la capacità di autoriparazione. Questo perché il meccanismo di riparazione è sempre sotto pressione e lo stress rallenta la capacità potenziale di tornare al punto di partenza. Il carico dello stress è costante, ma aumentano i danni dell’invecchiamento perché si riduce drasticamente la capacità di resistere. Quando si intersecano queste due linee, i danni diventano sempre più visibili.

Cosa succede alla pelle in fase di riposo?
La pelle è sottoposta ad una serie di attività: aumenta il flusso sanguigno, maggior consumo di ossigeno, incremento dell’attività metabolica e aumento della trasudazione. Questi fattori indicano che la pelle si sta preparando a ripararsi e a rigenerarsi: l’azione naturale a cui la pelle deve dedicarsi durante la notte è riparare i danni causati durante il giorno e preparare una riserva energetica a cui attingere il giorno seguente. La fase di riposo è fondamentale ai fini della riparazione.

Che funzione ha il buio sul processo di riparazione?
Sull’argomento si stanno svolgendo diverse ricerche. Certamente – e naturalmente – il buio è un momento in cui tutto rallenta e riposa. La fase di riposo è fondamentale per la maggior parte degli esseri viventi perché è il momento in cui si attivano i processi di riparazione e rinnovamento. Nelle ore diurne si è esposti a stress mentale e ad altri stimoli costanti che possono avere ripercussioni sulla pelle, oltre all’esposizione agli agenti esterni: raggi UV, ozono, inquinamento ecc. Il fattore ambientale, in genere, è solo in parte collegabile all’invecchiamento cutaneo. Di notte – al buio – non si è esposti a radiazioni UV, il livello dell’ozono si abbassa e quando si riposa fisicamente anche la mente si rilassa. Quindi, esiste un ciclo buio-luce. La natura è veramente potente e la cosa migliore da fare è seguirla.

Quali sono i principali fattori che abbassano il livello di energia nella pelle?
I fattori sono diversi. L’invecchiamento; lo stress ambientale; un costante livello di irritazione… se la pelle è sempre costretta a difendersi, utilizza l’energia per proteggersi anziché ripararsi per mantenere il giusto equilibrio della pelle

Perché la pelle ha bisogno di energia?
Durante il giorno, raggi UV, inquinamento, fumo, alcol e stress mentale abbassano il livello di energia, trasformandosi a loro volta in microinfiammazioni e invasione di radicali liberi. Questo accelera i segni dell’invecchiamento. Di notte, i cicli della pelle di riparazione e rinnovamento aiutano a ridurre i danni causati di giorno. Spesso la pelle, soprattutto quando si invecchia, manca di una sufficiente riserva di energia che le consenta di funzionare in modo ottimale. Provate ad immaginare di rimanere senza benzina: proprio come un’automobile, anche il corpo è una macchina che richiede costantemente del carburante. Se quel carburante viene utilizzato per combattere le aggressioni degli stress ambientali, l’attività riparatrice viene accantonata. Solo quando il serbatoio è completamente pieno, la pelle funziona al meglio, sia per difendersi che ripararsi.

Quando si potenzia l’energia della pelle, migliora proporzionalmente anche l’attività della pelle?
Indirettamente sì. Quando si applica sulla pelle un prodotto con un’alta percentuale di ingredienti energetici, ecco che tutto ciò che si usa agisce meglio.

Anti-ossidanti ed anti-irritanti sono tanto importanti?
Non è una novità ‘assoluta’, ma anti-ossidanti ed anti-irritanti sono l’essenza di ogni buon prodotto per la cura della pelle perché aiutano ad attenuare l’invecchiamento visibile diminuendo il livello cronico di irritazione. Quindi, rallentando questo processo oltre alla distruzione del collagene e dell’elastina, si riuscirà anche a ritardare la formazione delle macchie d’età. È provato che un costante livello di stress e di irritazione svolge un ruolo primario nel processo di invecchiamento cutaneo. Gli anti-ossidanti sono usati per diminuire la presenza dei radicali liberi che accompagna la reazione irritativa. Limitando l’estensione dei danni ossidativi durante lo stress e l’irritazione, anti-ossidanti ed anti-irritanti contribuiscono a ritardare la comparsa dei segni visibili di invecchiamento.

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