mercoledì 20 luglio 2011

Dieta: consigli e miti da sfatare
. (3a parte)




Saltare i pasti non fa dimagrire: tutto quello che dovete sapere per non commettere errori al momento di scegliere cosa comprare al supermercato e come alimentarvi






OLIO DI SEMI, OLIO DI OLIVA, BURRO O MARGARINA? — Dibattito apertissimo con tesi spesso contrastanti. Cominciamo con lo sfatare un mito, quello secondo cui l'olio di semi è più leggero di quello d'oliva. Entrambi i tipi hanno 9 calorie per grammo, cosicché il loro potere ingrassante è identico. L'olio di semi che più si avvicina a quello di oliva, per percentuale di acido oleico, è quello di arachide (40-70%), seguito da quelli di mais e di girasole (20-50%).

BURRO OD OLIO DI OLIVA? — L’uno e l’altro. Cento grammi di olio di oliva apportano 899 Kcal, di burro 758 Kcal/100 g, pari al 16% in meno. Cento grammi di burro contengono all'incirca 250 mg di colesterolo, assente nell'olio di oliva, ma considerando che l'assunzione quotidiana di colesterolo non deve superare i 300 mg/die, l'aggiunta di piccole quantità di burro agli alimenti è pienamente compatibile con le regole di un'alimentazione salutistica. Se da un lato il burro è ricco di vitamina A e sali minerali, dall'altro l'olio di oliva è ricco di tocoferoli, steroli vegetali e di altre sostanze con azione antiossidante. Il burro ha un punto di fumo molto basso per cui è bene non utilizzarlo per le fritture, per le quali l'olio di oliva è più indicato. Tale caratteristica dona tuttavia al burro un ottima digeribilità, soprattutto se consumato crudo. Spesso e volentieri il burro viene a sua volta sostituito dalla margarina, un alimento da evitare perché ricco di acidi grassi idrogenati.

TUTTA COLPA DELLA TIROIDE? — Non sempre la carenza di ormoni tiroidei è la causa dei chili in eccesso. La tiroide, una ghiandola che si trova nel collo, produce ormoni che regolano il metabolismo. Almeno il 15% della popolazione adulta (nella maggior parte dei casi femminile) ha qualche grado di disfunzione tiroidea, ma solo l'1% può accusare un aumento di peso come diretto risultato di tale problema.

LA CARNE BIANCA È PIÙ MAGRA DELLA ROSSA? — Non é vero, anzi. Un etto di lombata magra ha solo cinque grammi di grassi, un etto di coscia di pollo arriva a 9 grammi. Più dormo e meno peso? Proprio così. La mancanza di sonno (si dovrebbe dormire dalle 7 alle 8 ore a notte) aumenta la produzione di cortisolo, un ormone che tra l’altro regola l'appetito. Un sonno insufficiente, inoltre, può interferire con la capacità dell'organismo di bruciare i carboidrati, causando innalzamenti improvvisi dei livelli di glicemia nel sangue e, conseguentemente, un aumento dell'immagazzinamento dei grassi.

I CIBI SURGELATI SONO MENO NUTRIENTI DI QUELLI FRESCHI? — I surgelati contengono gli stessi principi nutritivi dei cibi freschi e danno anche maggiori garanzie per i controlli effettuati prima della lavorazione, nonché per la presenza di chiare indicazioni nutrizionali sulla confezione La depressione influenza la dieta? In uno studio condotto su 3500 persone, le donne che soffrivano di depressione moderata o ansia hanno assunto in media 118 Kcal in più al giorno e gli uomini 181 Kcal (Journal of the American Dietetic Association, Maggio 2002). Questi extra si possono tradurre in un aumento di circa 6 Kg per le donne e 9 Kg per gli uomini in un anno.

LE CAUSE? — In base allo studio, le donne depresse o ansiose mangiavano meno frutta e verdura e gli uomini, invece, più cibi grassi. Per le prime è bene sostituire gli snack ad alto contenuto calorico con carote e mele; per i secondi tenere a portata di mano formaggi a basso contenuto di grassi.

LA FRUTTA DEVE ESSERE MANGIATA LONTANO DAI PASTI? — Sbagliato. Mangiare la frutta a fine pasto può bilanciare una ripartizione nutrizionale troppo proteica e evita di assumere altri alimenti glucidici come, per esempio, i dolci.

LE VITAMINE DELLA FRUTTA SONO NELLA BUCCIA? — Contrariamente a quanto si crede, la frutta non è ricchissima di vitamine, comunque contenute soprattutto nella polpa. La buccia è invece ricca di fibre insolubili. Perché mi ‘gonfio’? Se il gonfiore alla pancia è legato a cattive abitudini alimentari, prima di andare in farmacia (o al supermercato) a fare il pieno di probiotici e similari, cominciamo con il limitare una serie di cibi che lo favoriscono. Tra questi, pane fresco con molta mollica, cereali troppo raffinati, brodi ed estratti di carne, carni grasse, cacciagione, insaccati in genere, uova fritte. Tra le verdure, crauti, carciofi, spinaci, cipolle, rucola, ravanelli, cetrioli e sedani.

MANGIARE DI NOTTE FA INGRASSARE? — Le calorie sono calorie, sia di mattina che di sera. Non contano quindi gli orari in cui consumano i pasti, ma l’equilibrio tra credito e debito di energia. Studi sulle scimmie dimostrano che il peso non cambia se assumono il 6% del loro cibo quotidiano di notte o se arrivano al 65%. L’organismo brucia i grassi con la stessa velocità durante il sonno.

MANGIARE LA CARNE E LA PASTA NELLO STESSO PASTO È SBAGLIATO? — Sono circa 2 su 10 gli italiani che incorrono ancora nell'errore di separare gli alimenti. È invece fondamentale che in ogni pasto ci sia il giusto equilibrio fra macronutrienti, cioè carboidrati (per esempio la pasta), proteine (per esempio la carne), lipidi (per esempio i grassi contenuti nel condimento della pasta).

Blogger Markus,

articolo tratto da gazzetta.it di Mabel Bocchi

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